Vele Spiegate comincia dalla mezzaluna di sabbia della Lamaia

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Primo giorno di campo di volontariato di Vele Spiegate. Le previsioni meteo sono buone, una leggera brezza da nord ovest accarezza il nostro risveglio all’Isola d’Elba. Ci alziamo presto e indossate le magliette gialle di Legambiente, raggiungiamo una piccola insenatura sulla costa a ovest della bellissima spiaggia della Biodola. Carichiamo il materiale sui gommoni e scendiamo a terra. La spiaggia è quella della Lamaia, una lingua di terra che forma una piccola mezzaluna divisa a metà tra i Comuni di Portoferraio e Marciana. Una rigogliosa vegetazione mediterranea accarezza questo piccolo paradiso e lo rende selvaggio, poco frequentato. E’ un luogo ideale per condurre la nostra indagine, capire in che modo e in quale misura l’inquinamento del mare incide sulle nostre coste. Lavoriamo sotto il primo sole, aspettando il caldo che farà più tardi e che ci costringerà a ripararci all’ombra dei tendalini delle barche fino a quando le termiche ripuliranno l’aria e ci daranno sollievo. Non c’è nessuno sulla spiaggia e, tutto sommato, i rifiuti che troviamo sono abbastanza contenuti. Qualcuno in questi mesi, in cui la sensibilizzazione sull’inquinamento del mare ha raggiunto livelli importanti, deve aver organizzato pulizie spontanee che hanno inciso positivamente su un pezzo di costa che negli anni scorsi era particolarmente contaminato e sporco. Procediamo quindi al campionamento, centimetro su centimetro, metro dopo metro. Raccogliamo i rifiuti, tutti quelli che è possibile individuare ad occhio nudo. Usiamo guanti spessi, scarpe chiuse e i sacchi che l’ESA, partner di Vele Spiegate, ci ha consegnato alla partenza. E’ un lavoro lungo, fatto di pazienza e catalogazione. Tiriamo fuori dalla sabbia e dalla posidonia oceanica spiaggiata piccoli oggetti, prevalentemente composti di materiale plastico, pochissime bottiglie di plastica, cosa rara, segno inequivocabile del passaggio di mani volonterose. A sostenere la nostra azione è arrivato il Colonnello dei Carabinieri Forestali Marco Pezzotta, comandante del Raggruppamento Carabinieri Parchi Reparto Parco Nazionale Arcipelago Toscano che si è fermato a parlare con noi. Ci ha spiegato che l’indagine che stiamo portando avanti ha un obiettivo nobile, servirà a incidere sulle normative comunitarie, limitando i materiali maggiormente inquinanti, attivando buone pratiche e comportamenti dei cittadini. Quando abbandoniamo la Lamaia è ormai ora di pranzo, fa molto caldo, le nostre barche a vela, Manu e Blue Moon dell’associazione Diversamente Marinai ci aspettano all’ancora. Saranno le nostre piccole case per una settimana che si preannuncia intensa, fatta di beach litter e incontri istituzionali, promozione e cambio dei comportamenti ambientali, in primis i nostri. Appena la brezza di Maestrale che attendevamo si alza, facciamo scuola vela con i nostri istruttori. Sono lezioni fatte con il gioco, nelle quali gli apprendimenti si sperimentano sulla pelle, competenze che ci serviranno durante il campo per condurre la barca, alzare le vele, imparare a viaggiare sul mare senza inquinarlo, rispettandolo come un fratello.

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