Pakistan, ucciso in cella il cristiano accusato di blasfemia

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Sialkot – E’ stato ucciso la notte scorsa in carcere il giovane cristiano arrestato il 12 settembre in un villaggio del Punjab con l’accusa di blasfemia. Lo ha riferito l’agenzia ‘AsiaNews’. Ieri gli inquirenti avevano confermato il provvedimento di custodia cautelare a carico di Fanish, 20 anni, per approfondire le indagini. Questa mattina i secondini del carcere distrettuale di Sialkot hanno trovato il corpo del giovane privo di vita e con segni evidenti di ferite. “E’ un omicidio legalizzato”, accusa Nadeem Anthony, membro della Commissione pakistana per i diritti umani (Hrcp). Condannando “senza mezzi termini” l’ennesimo caso di violenze contro i cristiani, l’attivista spiega ad ‘AsiaNews’ che “la polizia parla di suicidio: egli si sarebbe impiccato in carcere, ma questo non ha senso”. Nadeem aggiunge che il giovane “ha subito torture, in seguito alle quali è deceduto”.

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