“Vent’anni dopo non si è attenuato il dolore immenso per la perdita dei nostri fedeli Servitori dello Stato morti a Nassiriya. Vent’anni dopo si centuplica l’orgoglio e la lode per il loro valore, la loro generosità, il loro coraggioso impegno per la pace, di cui oggi più che mai il mondo è ancora assetato. Il 12 novembre è una data simbolo, che rappresenta tutti gli Eroi in uniforme Caduti nello straordinario servizio per gli altri, che onorano l’Italia e che meritano il rispetto, l’attenzione, il ricordo costante da parte di tutti noi”.
E’ quanto afferma Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), nel giorno del ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, del 12 novembre 2003, quando un camion carico di esplosivi si schiantò sulla base Maestrale, uno dei quartier generali del contingente italiano, impegnato in una spedizione di peacekeeping per la missione “Antica Babilonia”. Persero la vita dodici Carabinieri, 5 Militari dell’Esercito, un cooperante internazionale e un regista.
“Non ci stancheremo mai – aggiunge Schio – di indicare queste Vittime come gli esempi fulgidi che devono essere per tutti. Persone con le loro fragilità, le loro paure, le loro storie personali e familiari, con esistenze come tutti noi, che però hanno consapevolmente accettato il rischio pur di tenere fede al proprio Dovere, e non si sono sottratti ai loro compiti fino all’estremo sacrificio. In un’era purtroppo segnata da individualismi, compromessi, facili scorciatoie, e persino mancanza di scrupoli nel voler soddisfare i propri interessi anche a scapito della pace e del senso di umanità – conclude Schio -, gli uomini che ci hanno preceduto e che sono Caduti sul campo in difesa di principi supremi sono i veri modelli a cui guardare, e il sostegno, la vicinanza e la solidarietà per i loro Familiari deve stare in cima alla lista delle priorità”.