Day 1 – “Moving to Orlando”
ORLANDO (FL) – Sono le 18:34 e un Uber ci sta portando all’aeroporto di Richmond perché dobbiamo prendere un volo della “jetBlue” che dalla Virginia ci condurrà a sud degli Stati Uniti, nella calda Florida, destinazione Orlando.
Durante la fase di decollo le luci notturne su Richmond ci regalano un bel colpo d’occhio. Non siamo gli unici ad apprezzarlo e così giù con le foto per immortalare la vista. Da quel momento solo un’ora e mezza ci separa dalla nostra destinazione.
Una volta atterrati a Orlando realizziamo di essere in Florida già dalle palme presenti all’interno dell’aeroporto internazionale. Lo stesso vale per il tragitto dal taxi all’albergo, dove non sfugge alla nostra vista nemmeno la ruota panoramica di Icon Park con le sue illuminazioni notturne. Giunti a destinazione in tarda serata è già tempo di pensare al giorno seguente, perché l’itinerario è accattivante ma impegnativo.
Day 2 – “Sognatori di tutte le età”
Svegliarsi la mattina con un biglietto per Walt Disney World e la consapevolezza che è arrivato il momento di andarci non è una cosa che accade spesso, ma quel giorno è arrivato. Tra i parchi a disposizione abbiamo scelto “Magic Kingdom”, che per intenderci è quello dove si trova il famoso castello Disney.
Il parco di Magic Kingdom è suddiviso nelle seguenti aree:
- Main Street, Usa
- Adventureland
- Frontierland
- Liberty Square
- Fantasyland
- Tomorrowland
Arrivati in prossimità dell’ingresso siamo davanti ad una scelta: raggiungere il castello con la navetta o arrivare direttamente in barca: puntiamo alla seconda opzione e facciamo il nostro “sbarco a Disney World”, venendo accolti da un tram trainato da un cavallo con a bordo quattro cantanti della “Main Street Trasportation Company” che intonano “La marcia di Topolino”.
Intorno alle 10 assistiamo allo spettacolo “Mickey’s Magical Friendship Faire”: Topolino, Minnie, Paperino e Pippo danzano per noi davanti al castello Disney tra fuochi d’artificio e divertimenti coreografie.
Terminato lo show ci dirigiamo a Frontierland per le montagne russe, molto più adrenaliniche di quanto potessimo pensare, ma mai quanto quelle di Space Mountain nell’area Tomorrowland, ambientate nello spazio e poco adatte ai deboli di cuore. Il tempo di fare un giro in macchina nell’attrazione Tomorrowland Speedway e ci ritroviamo a sparare con una pistola laser per aiutare Buzz Lightyear in una missione spaziale.
Ci dirigiamo a Fantasyland, dove sorvoliamo l’intero parco insieme a Dumbo e infine ad Adventureland, con l’attrazione dedicata a “Pirati dei Caraibi” che ci permette, a bordo di una giostra, di immergerci nel mondo di Jack Sparrow. A nostro avviso questa è l’attrazione migliore per il modo in cui sono stati riprodotti gli scenari del film. L’unico aggettivo che ci viene in mente è “sublime”, ma tra gli americani ciò che sentiamo dire più spesso in questa occasione è “cool”.
Ci resta un ultima cosa da fare, lo spettacolo delle 20, quello più atteso, ovvero “Happily Ever After”. Comprende 18 minuti di proiezioni, suoni, fuochi d’artificio e giochi di luce sul castello Disney, che cambia ripetutamente colore in base alle rappresentazioni.
Raccontare le emozioni che trasmette quest’ultima attrazione è davvero difficile, ma è un po come rivedere un film della propria vita attraverso richiami di brani e cartoni animati che hanno fatto la storia della Disney.
Lo spettacolo inizia con la frase “buonasera sognatori di tutte le età” e finisce con lacrime e commozione per bambini e adulti. I fuochi d’artificio sullo sfondo del castello meritano da soli il prezzo del biglietto e in questi casi si può dire solamente “e vissero tutti felici e contenti”.
Alla fine della giornata lo smartwatch segna 16.557 passi, ma l’adrenalina ci ha permesso di resistere ai 25 gradi della Florida e alle nostre gambe stanche. È tempo di riposare, domani sarà un altra giornata lunga, ma sicuramente indimenticabile.
Day 3 – Universal Studios Florida
È già tempo di prendere un altro Uber per andare a Universal Orlando Resort. Qui ci sono due parchi (Universal’s Islands of Adventure e Universal Studio Florida), noi scegliamo il secondo.
Una volta superato l’ingresso basta girare l’angolo ed è come essere a Londra (l’ambientazione della stazione di Leicester Square è praticamente perfetta) e ovviamente non può mancare la classica cabina telefonica.
Qualche metro dopo, attraversando un ponte ci si ritrova a Springfield, nel mondo dei Simpson, dove è possibile andare da Boe, al Krusty Burger, oppure fare una foto con Milhouse su una panchina o con il commissario Winchester accanto ad un’auto della polizia.
L’attrazione principale di questa zona però è “Krustyland”, dove una giostra con animazioni in 3D ci permette di vivere un’ esperienza immersiva nel mondo della famiglia Simpson. Anche qui è stato fatto uno straordinario lavoro di grafica a cui ci si può solamente inchinare. Non facciamo in tempo a riprenderci da questa esperienza che ci ritroviamo a bere una burrobirra a Diagon Alley, dove Harry Potter comprò la sua prima bacchetta magica.
Anche qui diversi bambini comprano le loro bacchette e si esercitano con incantesimi e magie. Fiore all’occhiello della zona è il drago di Gringotts, che nel film “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2” proteggeva dei depositi bancari di alta sicurezza. Qui invece una sua perfetta riproduzione veglia su Diagon Alley e sputa fuoco ogni 15 minuti.
Anche a Diagon Alley è possibile fare una full immersion in 3D a bordo di una giostra con “Harry Potter and the Escape from Grimgotts” e prima di salire ci vengono dati degli occhiali in 3D. Lo stesso vale per le attrazioni “Revenge of the Mummy”, “Fast and Furious Supercharged”, “Men in Black” e “Transformers”.
Un aspetto che merita di essere sottolineato delle giostre in 3D è quello delle introduzioni alle storie prima di salire. Una procedura che contribuisce a donare ai visitatori la sensazione di vivere un film sulla propria pelle. Le giostre sono tutte perfette dal punto di vista dell’ambientazione, anche se secondo il nostro personale parere Harry Potter, i Simpson e “The Revenge of the Mummy” per grafica e adrenalina sono almeno una spanna sopra le altre attrazioni del parco.
Al termine della giornata lo smartwatch segna 18.588 passi. Un dato rilevante poiché nonostante Universal Studios Florida per estensione sia un parco più piccolo rispetto a Magic Kingdom di Walt Disney World, le statistiche rivelano un numero di chilometri superiore rispetto al giorno precedente. Del resto sono così tante le cose da vedere in ogni singolo angolo che più volte ci siamo ritrovati a passare dalle stesse zone. A fine giornata i carri di Carnevale diventano la ciliegina sulla torta, seguiti da ballerini e ballerine sui trampoli e addetti ai lavori che ci lanciano collane da conservare come ricordo.
La morale di questi due giorni è che queste esperienze vanno fatte almeno una volta nella vita, poiché oltre ad arricchire il nostro bagaglio culturale danno anche un valore ai nostri sacrifici. Per noi però non è ancora finita ed è già tempo di riposare. Ci rimane ancora l’ultimo giorno di Florida.
Day 3 – “Un mondo irreale”
La meta del nostro terzo giorno a Orlando è “Disney Springs”, una vasta area commerciale dove è possibile fare acquisti e fermarsi a mangiare qualcosa. Ad attirare subito la nostra attenzione è un enorme negozio M&M’s: al suo interno pile di lunghi tubi pieni di confetti che ricoprono tutto il muro.
Dopo essere stati a Disney World e agli Universal Studios Florida pensavamo che oramai le sorprese fossero finite, ma non è così. Improvvisamente ci imbattiamo in un negozio Lego che all’esterno presenta una gigantesca costruzione di Topolino.
Di fronte al negozio, all’interno di un grande lago artificiale, si vede subito una enorme costruzione (sempre Lego) di un drago.
Poco più avanti vediamo un bar a forma di vulcano che sputa fuoco ogni 10 minuti.
Come ciliegina sulla torta non mancano nemmeno barche a forma di auto con cui i turisti fanno i loro giri all’interno del lago artificiale.
È il giorno più caldo e i quasi 30 gradi si fanno sentire. Proprio quando pensavamo che fosse finita qui troviamo un ristorante a tema T-Rex con tanto di “Shark bar”.
Anche in quelle giornate in cui non si hanno grandi aspettative, ci sono comunque dei fattori che rappresentano un elemento di sorpresa e forse questa è una delle principali caratteristiche che ci ha particolarmente colpito di Orlando, dove niente è scontato. È tempo di rientrare in albergo e preparare tutto, il nostro tempo in Florida è giunto al termine e da domani si torna a Richmond.
Day 4 – “In volo verso nord”
Al termine di questa full immersion in Florida la GoPro ha oltre 20 minuti di immagini di copertura per due servizi video (Walt Disney World e Universal Studio Florida). Le previsioni meteo prima di partire prevedevano pioggia tutti i giorni, ma alla fine il sole ha regnato sovrano (e anche il caldo). Il bilancio finale di questa esperienza è più che positivo, tanto che l’idea è quella di fare un giorno ritorno in Florida e magari vedere altri parchi di Orlando. Mentre ci troviamo al gate 24 e attendiamo che il volo della compagnia “Spirit” ci riporti in Virginia inizia già a prendere corpo un senso di nostalgia, ma anche questa è la conseguenza di un’esperienza indimenticabile.