“Esco tutti i giorni, faccio da scorta a materiali e persone”, racconta Pistonami, 26 anni di Lubriano (Viterbo): “Il mio è il ruolo più importante della pattuglia, ho più campo visivo e uditivo, con un gesto posso fermare le macchine che passano”. Un lavoro pericoloso, di concentrazione e tensione che lascia poco spazio alle emozioni. “Purtroppo la mia famiglia guarda i telegiornali”, aggiunge con un sorriso, “ma sono tranquilli quando mi sentono tranquillo, per fortuna ci sono Internet e il telefono”. Il posto che occupa Pistonami qualcuno lo chiama ‘sedile della morte’ e spiega che ormai molti mezzi militari di altri contingenti tengono il militare dentro al blindato con un sistema di comando per pilotare la mitragliatrice fuori.”
Così scriveva l’Espresso il 3 agosto scorso.
Oggi la madre di Giandomenico Pistonami uno dei parà rimasti uccisi nell’attentato di Kabul ha fatto sapere che suo figlio aveva chiesto pubblicamente con una lettera su un giornale militare, piu’ sicurezza sui blindati italiani. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa gli rispose assicurandogli che avrebbe accolto al piu’ presto il suo suggerimento.
COSA E’ IL LINCE
Il Lince, ovvero l’Iveco LMV, Light Multirole Vehicle (Veicolo Leggero Multiruolo) è un mezzo blindato leggero di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles di Bolzano. I principali operatori sono l’Esercito italiano e l’esercito britannico, dove è in servizio con la designazione di Panther CLV.
Il Lince è in grado di limitare la segnatura radar grazie a vernici radar-assorbenti e sempre grazie alla sua particolare disposizione delle parti meccaniche, quali motore e turbocompressore, è capace di limitare il calore provocato dalla combustione del carburante. Per ridurre ulteriormente la segnatura IR il radiatore del veicolo si trova nella parte inferiore al disotto della scocca.
Ha una blindatura leggera, oppure pesante (il peso aumenta ma le prestazioni rimangono pressoché invariate) per resistere ad attacchi con proietti fino ad un calibro di 12,7mm. Ci sono anche kit ideati per il guado di corsi d’acqua, grazie ai quali la scocca viene alzata e le prese d’aria motore vengono sopraelevate.
Inoltre dispone come protezione di base di una blindatura esterna leggera, con l’abitacolo che viene agganciato al telaio formando una cellula di sicurezza molto compatta. Il sottoscocca è rinforzato e i pneumatici sono Run-Flat (anti-foratura) con cerchioni corazzati. La forma del veicolo, simile a quella dell’Humvee, è stata studiata dall’Iveco per permettere in caso di esplosione di una mina che la onda d’urto sprigionata non vada a colpire la corazzatura ma si propaghi verso i lati. Nel caso di mine potenti, l’abitacolo dopo l’esplosione si stacca dalle assi delle ruote, proteggendo gli occupanti.
Per aumentare ulteriormente la protezione da ordigni del tipo IED e mine il gruppo di riduzione del moto è stato posto nella parte posteriore del mezzo, sotto il cassone, il quale in caso d’esplosione viene espulso in modo da dare sfogo verso l’alto all’onda di pressione generata dallo scoppio. Al fine di ottimizzare la protezione, l’abitacolo è protetto anteriormente e posteriormente da un parafiamma così come i lati alla linea di cintura. Per assicurare uno sfogo ottimale dell’onda d’urto verso l’esterno i lati del pianale sono stati arrotondati mentre sotto lo stesso non è stato posto nessun organo meccanico in modo da ridurre al minimo il pericolo per gli occupanti sia a causa del suo movimento sia per le schegge eventualmente prodotte dall’esplosione. Questa protezione, valida solamente contro le mine antiuomo, costituisce il livello base di serie mentre risultano disponibili appositi kit di blindatura leggera che aumentano la difesa contro il munizionamento perforante di calibro 7,62mm.
Nei 18 attentati subiti dai Lince dal marzo 2007 i militari all’interno del mezzo hanno accusato solo contusioni o lievi ferite mentre i mitraglieri addetti alle MG da 7,62 millimetri e le più potenti Browning da 12,7 posizionati nella “ralla” hanno subito ferite più gravi.
Il problema è nell’adozione da parte dell’esercito del mezzo senza le torrette dotate di mitragliatrice e sensori ottici che consentono di manovrare l’arma e aprire il fuoco dall’interno del veicolo utilizzando un joystick.
I britannici, che hanno perduto i tre quarti dei 184 soldati caduti in Afghanistan, hanno installato sui loro Lince una torretta prodotta da Bae Systems e armata con una mitragliatrice da 12,7 millimetri.
La questione è da tempo all’esame della Difesa e nel giugno scorso il ministro Ignazio La Russa aveva evidenziato la necessità di “migliorare la sicurezza dei militari che stanno fuori dai blindati”.
La modifica dei Lince con torrette automatizzate a controllo remoto aumenterà la protezione dei militari evitando di esporre il mitragliere al fuoco dei cecchini e agli effetti degli ordigni improvvisati che non si limitano all’esplosione e alle schegge ma determinano in molti casi anche il ribaltamento del mezzo.
Il povero Pistonami si trovava proprio sulla parte più esposta del Lince quando è stato investito dall’esplosione che lo ha ucciso.
Probabilmente, come qualcuno ha scritto sun un blog, l’esplosivo utilizzato per l’attentato era così potente da distruggere un carro armato. Probabilmente.
Je finirai de lire tout cela dans la journée
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