Vertiporti, il ruolo e gli adempimenti dei comuni italiani per realizzare l’infrastruttura necessaria per la mobilita’ aerea urbana.

Come l'Italia dovra' affrontare questa innovazione che migliorera' la qualtia' della vita delle persone, nelle citta' e nelle aree rurali.

Londra – Nel mio libro “La mobilita’ Aerea Urbana in Italia – Gli eVTOL e i vertiporti per lo sviluppo di un Paese” ho illustrato il mio punto di vista in merito a come i decision maker italiani dovranno affrontare il cambiamento che la mobilita’ aerea urbana, che oggi taluni la stanno chiamando giustamente Mobilita’ Aerea Innovativa, produrra’ nelle citta’. Cambiamento dell’assetto infrastrutturale, paesaggistico e funzionale per dare ai cittadini una facilita’ di movimento all’interno delle citta’ e da e per le aree periferiche e rurali.

I vertiporti sono le infrastrutture oeprative della Mobilita’ Aerea Urbana.

Vediamo prima cosa sono i vertiporti.

Un vertiporto, secondo la definizione di Easa (Agenzia Europea per la Sicurezza dell’aviazione) e’ un’area su terraferma o specchio d’acqua o una struttura utilizzata o destinata a essere utilizzata per il decollo e l’atterraggio di un aeromobile eVTOL. I vertiporti sono aree dedicate che mettono a disposizione l’infrastruttura necessaria per il trasporto aereo commerciale sicuro di passeggeri o merci mediante VTOL.

Per realizzare appieno il potenziale della mobilità aerea urbana, i vertiporti devono essere facilmente accessibili, con buoni servizi di collegamento con strade, stazioni ferroviarie, autobus, ecc. Possono situarsi al livello del manto stradale o in cima a edifici (ospedali, centri commerciali, parcheggi multipiano, stazioni ferroviarie, stazioni marittime).

Esistono 3 diversi tipi di vertiporto: VertiportoHub, Vertiporto, Vertistop/Vertipad.

Il Vertiporto Hub (VertiHub) e’ la struttura più grande della categoria ed edificato nella periferia delle aree urbane a causa delle dimensioni, delle richieste sulla rete elettrica e di altre infrastrutture fisiche. Il Vertihub dovra’ avere: hangars per custodire gli aerei durante la notte o quando non sono in uso, fungere da hub multimodali per collegare i passeggeri ai trasporti pubblici e ai veicoli privati, capacità di manutenzione, riparazione e revisione (MRO), una operation room per il controllo del traffico aereo uam e tutti gli altri settori per la sicurezza del volo e della struttura. Il Vertihub puo’ anche fornire strutture simili ad un aeroporto, come negozi, uffici, bar, ristoranti, area vip, etc.etc.

Il vertiporto sara’ collocato nel cuore dei nuclei urbani e fungeranno da siti principali per l’imbarco e lo sbarco di passeggeri e merci. Il vertiporto non avra’ una struttura MRO ma avra’ uno staff di manutenzione di base. Avra’ più pad per l’utilizzo di 3/5 Evtol contemporaneamente. Le esigenze energetiche si limiteranno alla ricarica rapida e alla sostituzione delle batterie dei velivoli. Ci saranno aree di attesa per i clienti simili a quelle che hanno oggi gli eliporti, nonché i necessari controlli di sicurezza.

Il vertiportostop o vertiportopad (vertistop/vertipad) e’ l’infrastruttura più piccola della rete dei vertiport ied avra’ un’area TLOF con uno o due pad. I vertistop avranno piccole dimensioni, fungono da punto di connessione alla rete per le aree suburbane. I vertistop fungeranno anche da punti di connessione multimodale per collegare i passeggeri con automobili, autobus e altre opzioni di mobilità.

Nel DACUS (Demand And Capacity Optimisation in U-space) redatto da SESAR Joint Undertaking si legge che hanno previsto in media 1 TOLA (Take-off and Landing Area) ogni 3.000 abitanti. Lo hanno fatto applicando il calcolo alla popolazione che vive nell’area metropolitana di Tolosa (circa 1,2 milioni di persone), Francoforte (750.000 abitanti) Madrid (6,6 milioni di abitanti).

Alla luce di questi numeri e considerato la giornaliera evoluzione progressiva sia tecnologica (eVTOL) che infrastrutturale (vertiporti) dell’intero dela Mobilita’ Aerea Urbana, i decision maker italiani, sopratutto le amministrazioni comunali cosa stanno pianificando?

Anci, con i suoi 7.134 Comuni aderenti, sta favorendo lo sviluppo e la competitività dei territori in questo settore?

Le amministrazioni comunali sanno che dovranno iniziare a redarre il “Piano di Rischio” ed a modificare la propria pianificazione urbanistica?

Il mercato sta andando a passi veloci.
Un ritardo nelle scelte e nelle attuazioni sara’ un danno all’intero Paese ed ai suoi cittadini.

Mi auguro che inizi una seria  e corretta informazione che porti alla consapevolezza che qualsiasi innovazione va governata e non ostacolata, che va studiata e non sottovalutata, che va spiegata nel dettaglio ai cittadini e non solo agli addetti ai lavori.
…continua…

Riccardo Cacelli
Senior Advisor Advanced Air Mobility Institute – Boston (USA)
r.cacelli@uam-vertiports.com

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