Il giorno dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano ecco le dichiarazioni dei politici italiani sulla vicenda
TIMES
“Silvio Berlusconi ha gettato vergogna su se stesso e sul suo Paese con le sue buffonate sessuali e i suoi tentativi di evitare i processi. Ora si deve dimettere”. Così è intervenuto il quotidiano britannico, Times di proprietà di Rupert Murdoch, dopo la bocciatura ieri del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Il quodidiano che titola “I giudici danno un colpo mortale a Silvio Berlusconi”, e scrive che il premier “può restare al suo posto solo se il partito e i suoi alleati lo sostengono, ma sarebbero sciocchi a farlo”.
FINI
“L’incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non puo’ fare venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato”. L’ha detto il Presidente della Camera Gianfranco Fini in una dichiarazione.
MANCINO
“La rozzezza delle accuse stavolta non ha proprio avuto un limite”. Lo ha detto Mancino, Vicepresidente del Csm a proposito dell’attacco rivolto ieri dal premier Berlusconi al Presidente della Repubblica dopo la sentenza sul lodo Alfano. Mancino poi ha parlato sui magistrati della Corte Costituzionale, accusati dal premier di essere “di sinistra”: “Come devono essere, di destra o celestiali? Ritornello si ripete”.
BOCCHINO
“Serve maggiore serenita’, Berlusconi ha tutte le ragioni per essere arrabbiato, ma, pur dissentendo dalle ragioni della Corte Costituzionale, bisogna rispettare le sentenze e soprattutto evitare lo scontro istituzionale con il Quirinale”. Cosi’ il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino.
FRANCESCHINI
“Ieri sera è stato un elenco di farneticazioni inqualificabili” da parte del premier contro la Consulta e Napolitano che, invece,è stato “ineccepibile”. Lo dice Franceschini criticando anche le parole “giuridicamente sbagliate e politicamente suicide” di Di Pietro rivolte al Capo dello Stato. Il leader Pd ha aggiunto che “troverà una opposizione ed un Pd unito e compatto. A Berlusconi vorrei dire che non ci fanno paura i suoi soldi,il suo potere e le sue minacce”.
GASPARRI
“La Consulta è una sezione di partito, non è la Corte costituzionale”.
Lo ha detto il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, lasciando palazzo Grazioli dopo una riunione con Silvio Berlusconi.
“La Finocchiaro ha messo la propria firma perché ha detto che sono state recepite le istanze del Pd”. Poi Gasparri ha detto che “Il PdL valuta se ripresentare in Parlamento il lodo. Il presidente della Consulta, Amirante, 4 anni fa disse che non c’era bisogno di una legge costituzionale”.