Proteste in Sardegna contro l’eolico

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«Nelle situazioni in cui sussiste una delle parti animata da esclusive mire di natura speculativa, soprattutto quando tale parte è completamente estranea al territorio in cui graverebbero tali insediamenti, allora generalmente c’è del “marcio”». Sono le parole del vice responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Franco Carta, circa la nuova mobilitazione per bloccare il progetto del parco eolico ad Abarossa.

Il “no” alle pale nel Golfo di Oristano è dettato dal timore che tutta la costa venga stravolta e il paesaggio deturpato. A questo anche la paura di non poter più sfruttare per la pesca quel tratto di mare e il divieto di transito per tutte le imbarcazioni. «Spesso si registra una totale indifferenza per la tutela dell’ambiente e per gli equilibri socio-economici assestatisi in decenni di storia locale. E’ altrettanto vero che ormai – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è prassi comune pretendere la botte piena e la moglie ubriaca: ottimo l’eolico per i suoi vantaggi, ma non sotto casa per i suoi svantaggi».

Il progetto sembra inaccettabile per il Comune e per i cittadini anche perché l’amministrazione sta appaltando i lavori vicino alla spiaggia per creare parcheggi e servizi a favore dei bagnanti, ma anche per l’impegno, assunto con la Capitaneria di Porto, di un progetto che consente l’arrivo nello scalo marittimo delle navi da crociera. «Nel caso specifico penso sia possibile, in seguito a studi e sopralluoghi specifici, trovare siti equivalenti o forse anche “fisicamente” più vantaggiosi rispetto alle coste e ai mari – conclude il vice responsabile regionale – tutelando così paesi e centri abitati che della bellezza ambientale, della pesca e del turismo fanno da sempre perno della propria economia».

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