Calabria, calciatori col lutto al braccio per morte boss ‘ndrangheta

0
468

“Un’iniziativa come quella adottata dai ragazzi per ricordare il boss Antonio Pelle può essere comprensibile solo da un punto di vista umano”. Questo è stato il primo commento di Pamela Aroi, responsabile calabrese dell’Italia dei Diritti, alla notizia che i calciatori del San Luca, durante la partita contro il Bianco, hanno ricordato il capobastone da poco deceduto con una fascia nera al braccio. Il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, ha emesso un Daspo (il divieto di accesso alle manifestazioni sportive), per il vicepresidente Giuseppe Trimboli, l’unico dirigente presente allo stadio, e la Procura federale della Federcalcio ha aperto un’inchiesta. Sulla scia di questi fatti lo stesso responsabile della questura reggina ha vietato i funerali pubblici per il boss di Siderno, Pietro Costa, deceduto l’altro ieri nel carcere di San Gimignano, in provincia di Siena, per arresto cardiocircolatorio. “Sono d’accordo con la scelta del questore reggino – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- in quanto tutela l’immagine di una terra poco compresa e non lascia spazio a manifestazioni sconvenienti. Un malavitoso può essere compianto dai suoi cari tanto quanto una persona onesta, ma un comportamento di questo tipo non può trovare giustificazioni se finalizzato a pubblicizzare una cultura illecita e portatrice di morte. Date queste premesse, penso sia facile comprendere le scelte del questore e anche appoggiarle, poiché l’Italia dei Diritti porta avanti e diffonde un messaggio di legalità e onestà”.

Articolo precedenteRipreso a Brasilia il dibattito su estradizione di Battisti
Prossimo articoloTopi in ospedale a Napoli

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here