La cura Brunetta come quella Di Bella. Potrebbe essere questo il titolo dell’ennesimo esperimento malriuscito nella pubblica amministrazione.
Già, perché a Genova, in ottobre, le assenze per malattia nel settore – escluse scuola, università e pubblica sicurezza – sono cresciute del 28,3% rispetto allo stesso periodo del 2008. Se i giorni di assenza sono effettivamente diminuiti per i dipendenti comunali, spicca il valore di assenteismo fatto registrare dal Comune di Genova, con un +149,2% che vale al capoluogo ligure il primato nazionale.
“Non abbiamo mai condiviso i tagli e le posizioni governative del ministro Brunetta riguardo la metodologia di contrasto all’assenteismo nella pubblica amministrazione, in quanto siamo a conoscenza del fatto che sia una piaga diffusa non solo tra i dipendenti ma anche tra i dirigenti”, ha commentato Maurizio Ferraioli, responsabile ligure dell’Italia dei Diritti.
“In proposito – aggiunge – sarebbe stato molto più utile responsabilizzare questi ultimi ponendo degli obiettivi che permettessero di vigilare su di loro. A nulla serve tagliare gli stipendi o costringere coloro che lavorano nella pubblica amministrazione a prendere ferie per non vedersi decurtata la giornata. Il dato di assenteismo messo in mostra dal Comune di Genova senza dubbio non rende onore alla città – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, ma è la prova evidente che i “fannulloni” tanto cari a Brunetta si nascondono anche nei quadri dirigenti”.