Via libera dal tribunale di Avezzano alla somministrazione gratuita della marijuana per la cura della sclerosi multipla. Secondo il giudice Elisabetta Pierazzi, vista l’inefficacia dei farmaci prodotti in Italia proposti dai dottori, e in rispetto all’articolo 32 della Costituzione che sancisce il diritto del cittadino alla salute, è nei diritti del malato assumere senza costi alcuni un farmaco ricavato dalla cannabis e per questo prodotto al di fuori dai confini nazionali, per scopo medico e soprattutto per alleviare i dolori derivanti dalla malattia cronica.
A tal proposito il responsabile per la Sanità del’Italia dei Diritti Manlio Caporale commenta: “La marijuana è comunemente considerata una droga, ma più precisamente lo sono anche il valium e la morfina. Quando però da essa è ricavato un farmaco che permette la cura di un degente, allora rientra perfettamente nella tipologia delle erbe medicinali. Lo scopo della scienza medica – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – sta nel testare e proporre le sostanze idonee alla salvaguardia della persona nella pienezza della dignità e dei diritti personali. Non mi appare così complesso – conclude – distinguere l’effetto benefico in relazione all’efficacia farmacologica dall’abuso privato, aspetto opinabile che non può essere considerato quale deterrente per il progresso sanitario”.