Continua a salire la protesta della gente dell’Isola d’Elba verso la realizzazione da parte di Terna di un elettrodotto. Approvato negli anni scorsi da tutti gli enti preposti: Comuni, Provincia di Livorno, Regione Toscana, l’elettrodotto, con i suoi tralicci alti 40 metri, quando è venuto a conoscenza della popolazione elbana è diventato, giustamente, un mostro da combattere o meglio da interrare.
Nei giorni scorsi una grande manifestazione contro l’elettrodotto di Terna si è svolta a Portoferraio nella città più grande della terza isola italiana – GUARDA IL VIDEO – .
Alla manifestazione hanno partecipato anche i comuni che negli anni passati avevano approvato il progetto di Terna.
Dopo qualche giorno ed una riunione tra Terna comuni e Comitato, sembrava che si fosse giunti ad una soluzione. Ma forse così non è.
“Durante l’incontro con i funzionari di Terna – dice il Comitato per l’interramento dell’elettrodotto – ad una nostra specifica richiesta di interrompere subito i lavori di installazione dei tralicci, quale condizione per iniziare un dialogo costruttivo che prevedesse inderogabilmente l’interramento dell’intera nuova linea elettrica, ci hanno risposto che non possono farlo (o non vogliono?). La replica del Comitato è stata che, per questa loro ingiustificata indisponibilità, gli Elbani avrebbero senz’altro intensificato la lotta con manifestazioni sempre più numerose e affollate anche fuori dei nostri confini isolani e con una campagna di stampa non solo locale, ma anche su carta stampata e televisione nazionale”.
“Sarebbe ipocrisia, però, non riconoscere che comunque uno piccolo spiraglio si è aperto, – continua la nota del Comitato per l’interramento – il dialogo è stato sì caratterizzato da grande fermezza e franchezza da parte di entrambe le parti, ma anche dalla volontà di ricercare eventuali soluzioni.
Si sono ipotizzate alcune possibili vie di uscita, ma è ancora tutto da verificare se siano davvero percorribili. Proprio per questo tutti i cittadini elbani sono ancora di più chiamati ad una maggiore mobilitazione perchè questo tenue spiraglio non si richiuda o per un atteggiamento solo dilatorio della Società, o per inerzia o indisponibilità delle Istituzioni”.
“Ciascuna delle parti in gioco, Istituzioni, Comune di Portoferraio, Cittadini, Comitato deve svolgere il suo ruolo per giungere ad un risultato che soddisfi pienamente le ferme richieste della comunità elbana e nazionale – conclude il Comitato elbano – al fine di proteggere il proprio territorio e la salute dei suoi abitanti”.
All’Elba la mobilitazione continua. Petizioni on-line, raccolta firme, invio di e-mail ai principali media d’informazione.
Tutto questo perchè l’elettrodotto va contro ogni principio di buon senso, di rispetto dell’ ambiente, della salute dei suoi abitanti e rappresenta una ferita insanabile al territorio.