“Vicenda assurda, che continua a ripetersi ciclicamente. L’azienda che gestisce l’energia elettrica nella città di Roma dovrebbe spiegare il perché di questi continui disservizi e attraverso quale modalità viene affrontata la politica dei conguagli arretrati sulle bollette della luce”.
Queste le dichiarazioni con cui Emiliano Varanini, viceresponsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, ha commentato la vicenda di una cittadina romana, M.S., che in una denuncia inviata al movimento guidato da Antonello De Pierro, accuserebbe Acea di non averle più spedito le bollette dei suoi relativi consumi dal momento in cui la stessa azienda avrebbe provveduto alla sostituzione dei vecchi contatori.
Dopo alcuni mesi di attesa, lo scorso dicembre la signora senza nessun tipo di preavviso si sarebbe vista staccare la luce. Contattato il call center dell’azienda si sarebbe scoperto l’errore commesso da Acea, la quale avrebbe inviato per mesi le bollette ad un indirizzo inesistente, un bizzarro via Salaria civico 0.
Nonostante l’evidente disservizio, secondo quanto segnalato dall’utente, le nuove bollette sarebbero giunte finalmente al giusto indirizzo con una messa in mora considerevole per non aver versato i precedenti importi.
“Siccome Acea non è nuova ad episodi del genere – conclude Varanini – invito tutti i cittadini che usufruiscono di questi sevizi a portare avanti una class action secondo l’articolo 141bis del nuovo codice di consumo. Facciamo valere i nostri diritti”.