In libreria “Il libro di un teppista” di Ottone Rosai

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Torna in libreria, nella nuova collana “Avamposti”, “Il libro di un teppista” di Ottone Rosai, (pag. 140, Euro 10,00) pubblicato per la prima volta da Attilio Vallecchi nel 1919 ed esordio narrativo di un Rosai autodidatta appena rientrato dal fronte. Tra le varie figure del “teppista” che troviamo nelle opere delle avanguardie del primo Novecento, quella di Rosai è senza dubbio la più credibile e autentica, in virtù del suo approccio spregiudicato nei confronti dell’arte e della vita. Affascinato dalla guerra, sola “igiene del mondo”, nel 1915 Rosai parte per la guerra e combatte con i Granatieri sul Monte Grappa. “Una gavetta e un cucchiaio furono la base del mio corredo militare” è l’inizio dell’opera, scritta in forma diaristica e suddivisa in tre parti: Coscritto, Verso la guerra, Appendice. Ricco di espressioni popolari unite a una prosa che attinge alle parolibere futuriste, lungi dall’esaltazione dell’evento bellico come espressione individualistica del “superomismo” l’opera ci regala una visione della tragedia collettiva dettata dall’esperienza vissuta in trincea. A seguire, all’interno del libro, “Via Toscanella”, una serie di prose in cui Rosai recupera la dimensione poetica e il rapporto con la natura e il quotidiano. In copertina il celebre dipinto “Les Apaches”, icona futurista del “teppista” Rosai, visione allucinata e notturna di due minacciosi figuri, datata 8 agosto 1913.

L’autore

Ottone Rosai (1895-1957). Figlio di un artigiano fiorentino frequenta i corsi di incisione di Celestino Celestini all’Accademia di Firenze. Nel 1913 entra in contatto con il gruppo di “Lacerba” e l’anno seguente inizia a collaborare con la rivista, l’amicizia con Ardengo Soffici lo apre alle influenze francesi. Dopo la guerra e le esperienze cubofuturiste trova nella realtà che lo circonda la fonte primaria per la sua espressione. Parallela e non secondaria la sua attività di illustratore e scrittore con l’editore e amico Attilio Vallecchi, le punte più alte della sua produzione letteraria in : “Il libro di un teppista” (1919), “Via Toscanella” (1930), “Dentro la guerra” (1934) e “Vecchio autoritratto” (1951).

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