Roma – “È a dir poco scandalosa la latitanza delle istituzioni che in
2 anni hanno mostrato, con la loro inerzia, tutto il disinteresse per la cultura in
generale e più in particolare per le sorti di un teatro che ha ospitato eventi e
spettacoli di elevato e riconosciuto valore”. È sdegnato il commento di Carmen
Rossi, viceresponsabile per il XIII municipio di Roma dell’Italia dei Diritti, sulla
vicenda che ha visto protagonista il teatro “Lido” di Ostia, occupato da residenti
di zona e maestranze, a difesa del loro lavoro e di uno spazio utile alla
circolazione delle idee e dell’arte. “I cittadini – ha
continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – sono
indignati. Nonostante i fondi stanziati da Regione e Provincia per la riapertura del
presidio, tutto è fermo a causa di un ‘ostacolo’ umano, che risponde al nome di
Oberdan Forlenza, direttore del teatro di Roma, che già da tempo si sarebbe dovuto
attivare per la risoluzione di una questione nata con la chiusura di questa
importante struttura pubblica, che ha accolto artisti del calibro di Moni Ovadia.
Dobbiamo registrare lo stato di degrado all’interno dell’edificio, con abbondanti
perdite d’acqua dal soffitto, che sembra smentire le dichiarazioni del municipio che
parlano di 300.000 euro investiti per la cura dello stabile. A questo punto sorge
spontanea una domanda: è possibile che si sperperi del denaro pubblico in modo così
disinvolto e che l’impegno di tante persone venga vanificato dal comportamento di
una sola persona, che non si degna nemmeno di dare una risposta chiara ai quesiti
che da tempo gli abbiamo sottoposto? Ci batteremo fino alla fine – conclude la Rossi
– per la riassunzione dei lavoratori e per la sistematica fruibilità di questo polo
culturale periferico”.