In Lombardia la «Quinta Mafia» italiana, l’analisi di Criseo

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“In un paese che ha in Parlamento decine di condannati non credo sia possibile meravigliarsi”. Con queste amare parole Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, commenta le dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sull’infiltrazione mafiosa nella regione settentrionale. Secondo il fondatore di Libera, seppur lontana geograficamente dalle terre ove tradizionalmente impera il sistema malavitoso, è vittima degli interessi delle cosche tanto da risultare al quinto posto per il numero di beni confiscati dalla giustizia. “Le organizzazioni criminali trovano terreno fertile per i loro interessi – incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a causa di una banda di politicanti impegnati a eludere e mutare le leggi quali fossero ostacoli per il popolo. La modifica della norma sugli scrutatori, uno dei tanti esempi di lottizzazione, getta un’ombra persino sulla democratica scelta degli elettori nella scelta dei loro rappresentanti”, conclude Criseo.

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