Roma – Secondo il pool di medici legali dei magistrati, coordinati dal professor Paolo Albarello, tra le cause che hanno portato al decesso di Stefano Cucchi ci sarebbero anche le negligenze dei medici dell’ospedale “Sandro Pertini” di Roma. Dunque se i medici avessero fatto il loro dovere il ragazzo avrebbe potuto essere salvato. “Questa – ha commentato il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà – è una pagina triste e di vergogna per lo Stato italiano. Il fatto poi che il ragazzo sia stato ricoverato in una struttura pubblica per essere curato e che questo non sia avvenuto, anzi, è accaduto esattamente il contrario, rende la vicenda ancora più grave”.
Nella relazione presentata dal professor Albarello, consegnata ai magistrati che si occupano del caso, si afferma che tra le cause del decesso del giovane romano ci sarebbero sia la disidratazione, sia le omissioni dei medici dell’ospedale Pertini, che secondo i medici legali non avrebbero prestato al ragazzo le cure di cui necessitava.
“Siamo di fronte ad una vicenda grave – ha affermato ancora l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che in un primo momento si è cercato di celare e tenere nascosta, ma che ora grazie all’impegno della famiglia Cucchi e al lavoro dei magistrati sta venendo fuori in tutta la sua chiarezza. È una pagina vergognosa e di enorme gravità”.