– “La vera politica non s’ha da fare”.
Scriverebbe così, oggi, Alessandro Manzoni, alla luce dei fatti di questi ultimi giorni? Credo di sì. In Parlamento si è votato per la fiducia al governo e invece che un civile confronto politico si è assistito a un violento scontro dove non sono mancate offese e manifestazioni di volgarità. Al di fuori dei palazzi di potere, che preferirei definir meglio, a dispetto di tanti, le sedi Istituzionali del nostro Stato, si è verificato il caos più totale.
Automobili avvolte dalle fiamme, vetrine di negozi frantumate e cartelli autostradali violentemente utilizzati per devastare la nostra Capitale, Roma.
Il nostro Paese necessita interventi di estrema urgenza ed efficienza ma, mentre troppe numerose famiglie versano in gravi difficoltà a causa della crisi economica, la politica, per un verso, è in stato di stallo, i cittadini, per l’altro, sono sempre più disinteressati e distanti dalle Istituzioni.
Ci mancava proprio, come ciliegina sulla torta, di assistere all’ inciviltà di tanti, troppi giovani che si sono divertiti a provocare una piccola guerra all’interno di Roma, sicuramente quello era il migliore dei modi per risolvere le cose! L’Italia, la nostra Italia, è bloccata in una crisi generale, dell’economia come della politica, e manifestazioni di violenza, di volgarità e di inciviltà non sono quello di cui necessita il nostro Paese.
Il Dialogo deve essere l’arma di una protesta, la ricerca di un obiettivo comune deve essere lo scopo di un impegno serio a livello politico. Destra, Sinistra, Centro, non importa la scelta di partito che ognuno fa nella propria vita, quello che conta è credere nella politica, avere fiducia nelle Istituzioni e lavorare per il bene comune.
Tanta gente invece, a fronte di continue contraddizioni da parte di coloro che dovrebbero governarci secondo una giustizia sociale, non ci crede più. Ma la politica non sono i partiti, questi sono gli strumenti con cui fare politica!
E se oggi mancano figure di alto spessore, moralmente credibili agli occhi di tutti, se oggi ci sono politici di nome, ma non di fatto, questo non significa che la politica sia una cosa malvagia, è questa attuale che è malata!
Un cittadino però non può e non deve, a prescindere dalle idee, offendere, lungo le strade, il Presidente del Consiglio o un ministro, non deve sfasciare una Città, non deve urlare contro il Presidente della Camera, non deve manifestare con violenza. Perché una volta che avrà fatto tutto questo, cosa avrà ottenuto ai fini di un miglioramento della situazione politica e sociale del Paese?
Basta con le ideologie che hanno sfregiato popoli e nazioni, sia ora il tempo degli ideali, quegli ideali che servono l’uomo, che lo custodiscono, lo promuovono, lo difendono. In questi giorni non abbiamo assistito ad un momento politico, abbiamo partecipato ad una “tragedia greca” priva di alcuna positività.
Forse è giunto il tempo di credere nello Stato, di restituire fiducia, se non a questi politici, alla Politica, ed impegnarci tutti alla costruzione del bene comune, che sia superiore agli interessi di parte o ad un tornaconto personale volto a far crescere il proprio conto in banca.
Tommaso Soldi
Uno dei rari commenti equilibrati e sensati alla situazione politica che ho letto nelle ultime settimane. Bravo Tommaso
Ciò che emerge da questo articolo non è altro che la visione utopistica che tutti noi comuni mortali abbiamo della Politica, o quanto meno di quella che dovrebbe essere la Politica: libera da interessi privati e da favoritismi.
Si intuisce che chi scrive è una persona in cui sono radicati dei profondi principi morali, e degli ideali lodevoli, ma per poter realizzare la sua idea Politica sarebbe veramente necessario “licenziare” tutte le persone di Palazzo e ripartire da capo con nuove figure alla guida di questo Paese oramai in crisi.
Personalmente non condivido e neppure giustifico il comportamento dei giovani vandali che hanno devastato la nostra bellissima Capitale , anche se penso che siano stati strumentalizzati daqlle forze di potere.
Possiamo comunque rilevare lo stato di insofferenza di tutti gli Italiani contro i politici e politicanti , siano essi di destra che di sinistra passando per il centro….in televisione si insultano e poi li trovi al ristorante insieme…e mentre loro si concedono un pasto ricco a nostre spese molti italiani non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena per i propri figli.
Perchè il nostro ultra milionario Presidente non inizia rivedendo gli stipendi di parlamentari e portaborse adeguandoli con gli stipendi degli operai che devono mantenere una famiglia con 1000/1200 Euro al mese ?
Quello di cui hanno bisogno gli Italiani è un cambiamento radicale ed occorre subito.
Quando ci sarà un candidato alle elezioni che inizierà il proprio programma elettorale pensando al bene dei cittadini, anzichè fare a leggi ad personam, forse vedremo una maggiore affluenza alle urne.
Vorrei concludere anch’io con una citazione di M. Gandhi: “Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è importante che tu la faccia”…e se tutti insieme ci impegnassimo forse riusciremmo a cambiare qualcosa.
Bravo Tommaso!
Complimenti per l’articolo e per la citazione manzoniana nel titolo!! Non si può che condividere il contenuto dell’articolo che conferma la situazione di smarrimento e confusione in cui si trova il nostro Paese, in particolare l’opinione pubblica. In merito agli scontri di Roma, le parole del Presidente della Repubblica che ribadiscono l’esistenza di un malessere che contamina noi giovani riassumono bene lo scenario attuale: gli atti di violenza, anche se commessi da una minoranza, non fanno altro che screditare agli occhi di tutti il movimento degli studenti. Complimenti davvero Tommaso e speriamo che qualche politico legga questa rubrica e ne tragga preziosi consigli!!
Il tuo ritratto di politically correct della situazione italiana è pungente e diplomatico. Oramai in politica si parla di interessi ad personam senza cercare il bene comune, hai pienamente ragione: dobbiamo lavorare insieme. Credo che questo compito veda noi giovani coinvolti in primo piano, ma con grande rammarico vedo altresì tanti giovani che se ne lavano le mani e che vivono la crisi attuale come se non li riguardasse. E’ sbagliato. Ad ogni modo occorre pensare all’input che lo stesso mondo politico ha dato a questa nuova generazione per portarla ad un tale ragionamento! Guardo la televosione, leggo i giornali, e tutto ciò che mi circonda è una versione strumentalizzata dei ragazzi, mandati allo sbando in prima linea, come carne da macello per una protesta che poi tanto loro non è. Dalle retrovie non passa alcun messaggio positivo, anzi ci aizzano a combattere contro qualcosa in cui loro stessi per primi non credono di poter cambiare. Usiamoli questo giovani, sì, ma non per sfasciare Roma e la società.
Daltronde che risultato ci si può aspettare!? Siamo in tanti ad avere diritto al voto, ma pochi votano con coscienza politica, con conoscenza dei programmi elettorali, sapendo chi sono i candidati e chi saranno i successori (ammesso che ci si renda conto di non poter essere eterni!).
Mi delude vedere una grottesca divisione tra fascisti e comunisti, sono dicotomie che non ci appartengono per generazione e non ci devono appartenere. Solo quando saremo liberi da queste catene ideologiche riusciremo a collaborare in nome di una politica sana, pulita e comune; con un progetto fondato sull’etica e il rispetto; su un dialogo che ci avvicini e non vi metta l’uno contro l’altro.
Concludo con una citazione di Mahatma Gandhi: “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”…Sperando che tutti la facciano propria.
Ho letto l’articolo di Tommaso con molto interesse, non è la solita critica su questioni politiche e partitiche, ma una riflessione costruttiva che ognuno di noi dovrebbe far propria.
Grazie Tommaso di far lavorare la testa senza adeguarsi al modo comune di ragionare.