Mikey Hough ha quindici anni e vuole volare. È per questo che adesso si trova in cima a un albero del suo giardino e sta per esibirsi in uno spericolato tuffo in una piscinetta di gomma. Mikey ha deciso di volare perché vuole cambiare la sua vita: i suoi aridi e perbenisti genitori lo ignorano e lui passa le sue giornate chiuso in casa a leggere fumetti e a inventare giochi solitari, senza amici, se si escludono Edmund, il vicino di casa pagato per lasciargli usare il computer, e Gerry, un bizzarro giardiniere tatuato da capo a piedi. Un attimo di esitazione e poi Mikey si lancia. La tecnica è perfetta, ma la mira evidentemente lascia a desiderare, visto che il ragazzino si sveglia in un letto di ospedale. I medici gli danno quindici giorni di vita. In accordo con la sua nuova amica e vicina di casa, la conturbante e pericolosa Livia, decide di vivere i suoi ultimi giorni alla grande, facendo tutto quello che vuole. E tutto ciò che vuole è rendere felici i suoi unici amici. Ecco perché deciderà di aiutare Livia a realizzare il suo più oscuro desiderio: uccidere il signor Coombs, il suo patrigno.
“Lezioni di volo per sonnambuli”, di Sion Scott-Wilson (Ed. Garzanti, trad. di Stefania Cherchi, pp. 338, euro 18,60).”