politica versus “Politica”

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Lo ZOOM di Tommaso Soldi

politica versus “Politica”

Quest’anno si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia. In questi ultimi mesi, e specialmente nelle recenti settimane, la politica Italiana si è dimostrata incapace di onorare la memoria e l’importanza storica di quell’evento che ha segnato una nuova fase. Il Presidente del Consiglio è indagato e accusato di reati certamente non di poco conto; il governo tutto, ministri e parlamentari della maggioranza, hanno arrestato la loro attività politica per creare una barriera difensiva nei confronti del Premier senza dare minimo peso al disorientamento dei cittadini Italiani che vorrebbero chiarezza e trasparenza riguardo al caso Ruby e alle serate ad Arcore. I Giornali e le trasmissioni televisive che alimentano la tensione e che da strumenti di informazione sono diventati campi di battaglia per i politici dei vari schieramenti che si scontrano sulle recenti vicende politiche.

 E intanto ci sono famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, ci sono piccole e medie imprese che rischiano di chiudere, ci sono problemi seri che richiederebbero l’intervento politico di persone serie. Tutto quello che sta accadendo ha dell’incredibile. L’Italia è stata culla di grandi uomini politici che si sono spesi fino all’ultimo per il bene degli Italiani. Basti tornar indietro nel tempo al periodo della Costituente e agli anni successivi, durante il quale si sono distinte figure di alto spessore politico. Uomini e donne che, in un certo senso, hanno dato la vita per l’Italia. Politici che credevano nel bene comune, forti di alti ideali e valori, credevano nella costruzione di un futuro migliore, sempre, ma soprattutto, che ci credevano davvero nella politica.

Di fronte all’odierno panorama, non solo riguardante il Presidente Berlusconi, ma tutta la politica attuale quale Istituzione del nostro Stato, cosa direbbe un Alcide De Gasperi? Cosa ne penserebbe Giorgio La Pira o Aldo Moro? Come commenterebbero il rapporto politica-mafia Paolo Borsellino e Giovanni Falcone? Certamente sosterrebbero che in questo contesto gli allievi non hanno superato i maestri, come invece dovrebbe essere.

Dispiace vedere rappresentanti della politica indagati, accusati di reati, altri persino arrestati. E lascia perplessi il rimanere spettatori di un comportamento poco responsabile da parte di chi, invece di fare chiarezza su questioni che se fossero vere sarebbero gravissime, difende a priori il nostro Presidente del Consiglio ritenendo che sia tutto un complotto della magistratura. I prossimi giorni saranno “momenti caldi” e spero che certe accuse siano infondate, ma se si dimostrassero veritiere, mi auguro altresì che tutti quei ministri e parlamentari che hanno attaccato la magistratura per difendere Berlusconi, abbiano il buon senso e l’umiltà di non ripresentarsi a prossime elezioni politiche.

 La politica deve essere uno strumento di bene al servizio di un bene comune e non un palazzo chiuso in cui il potere è messo al servizio degli stessi che lo detengono! E questo vale per tutti i partiti, dato che negli ultimi 20 anni si sono susseguiti governi instabili, poco amati e poco attenti alle necessità di un Paese che ha bisogno di una politica seria e concreta. Non fa piacere venire a conoscenza che la Nostra Italia è finita sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo per i probabili festini ad Arcore, non fa piacere vedere parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici che promuovono con forza un voto di sfiducia nei confronti di un Ministro della Repubblica Italiana, non fa piacere vedere tanti Italiani disorientati che chiedono le dimissioni di un Presidente del Consiglio e che vorrebbero risposte concrete di fronte a problemi concreti del Paese ma che invece assistono da parte della maggioranza a due modalità di soluzioni: il Pdl afferma che il Governo ha la maggioranza e va avanti per il bene del Paese, la Lega dice che o passa il Federalismo o si va al voto.

 E in questo clima c’è chi pensa bene di strumentalizzare anche la Chiesa, quando, ovviamente, fa comodo. Sì perché le parole del Presidente della Cei e quelle del Papa non sono considerate sempre una voce autorevole da ascoltare o quanto meno da consultare, spesso sono strumentalizzate solo per mettere un ulteriore etichetta di garanzia alle proprie posizioni. E sarebbe meglio che certi politici fossero un po’ più coerenti nei confronti di una Chiesa che a volte, per loro, è comoda e altre volte, invece, scomoda, la si invita a non intromettersi nelle decisioni politiche.

 Quest’anno ricorrono i 150 anni dell’Unità d’Italia e sarebbe opportuno che la nostra politica, tutta, invece di farsi portatrice di uno spettacolo poco gradito ai suoi cittadini, pensasse realmente a costruire un Italia Unita e non caratterizzata da evidenti squilibri economici Nord-Sud, un Paese in cui Istruzione, Sanità e Lavoro fossero una caratteristica d’eccellenza per le Città del Nord come quelle del Sud, una Nazione che sia terra fertile per tutti i giovani che si affacciano nel mondo del lavoro e per coloro che si dedicano alla ricerca e allo sviluppo, uno Stato, insomma, capace di onorare la memoria di tutte quelle eccellenze del passato ma capace anche di creare i giusti presupposti per le eccellenze del futuro.

Tommaso Soldi

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1 Commento

  1. Ancora una volta siamo costretti a causa dei comportamenti non proprio “professionali” della nostra classe politica a parlare del disorientamento e della confusione che sembrano ormai le caratteristiche dominanti dell’Italia. Sembra che la vergogna e il pudore siano totalmente estranei ad una gran parte dei nostri politici (anzi, non sono più neanche nostri perchè con questa legge elettorale non ce li possiamo nemmeno scegliere) e pare proprio che anche il Paese soffra da tempo di questa malattia: confesso che essere ottimisti in questo momento storico, così segnato dal declino della Politica con la P maiuscola, da una crisi economica che ha evidenziato le pericolose anomalie del capitalismo occidentale, da un Paese che sembra passivo e privo di spirito critico, è davvero difficile, ma sono altrettanto convinto che la parte “buona” di questo Paese, fatta da tutte quelle persone oneste, attente e desiderose di informarsi e capire, esista ancora, anche se un po’ schiacciata dalla volgarità che li circonda: la speranza è l’ultima a morire!

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