Mafia: una strage annunciata? Se ne parla a Brozzi

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Criminalità organizzata e vittime di stragi sullo sfondo di un amore giovanile: questi gli elementi fondanti di “È già sera” (Romano Editore), il romanzo-inchiesta del giornalista Gianni Somigli, che sarà lo spunto per il
dibattito pubblico che si svolgerà venerdì 28 gennaio 2001 alle 18 al Circolo Ricreativo Culturale di Brozzi (via di Brozzi 312).

All’incontro saranno presenti insieme all’autore Gianni Somigli, il giornalista di inchiesta Mario Spezi e Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.

La mafia con i suoi lunghi tentacoli ha raggiunto anche la Toscana? È questa la domanda a cui il giornalista toscano prova a dare una risposta facendo parlare i protagonisti del suo romanzo. Attraverso un’attenta raccolta di testimonianze ed interviste a magistrati come Piero Luigi Vigna, e soprattutto ai familiari delle
vittime della strage di via dei Georgofili, l’autore dà voce ai veri protagonisti di un evento che rappresenta un vero e proprio buco nero della storia d’Italia. Tra le pagine del romanzo-inchiesta, Dario, giovane protagonista di una tormentata storia d’amore, affronta con passione tematiche sociali e politiche che lo porteranno in un
viaggio che attraversa le vicende più crude degli anni ’90, fatta di silenzi, violenze, soprusi. Fatta di mafia.

“Il mio libro non scopre nulla di nuovo – spiega l’autore Gianni Somigli – ma vuol mettere un punto fermo. La mafia a Firenze e in Toscana non spara quasi mai, ma c’è.
Così come la Camorra, la ‘ndrangheta, così come la mafia russa, cinese, nigeriana”.

Per Gianni Somigli, raccontare questa storia ha un significato ulteriore e, in qualche modo, inedito: “Della strage di via dei Georgofili si parla troppo poco. Ma soprattutto, quando se ne parla, ho l’impressione che non si prenda in esame l’aspetto più importante: quello delle vittime. Le vittime non sono numeri. Sono
persone, sono vite, sono figli, madri, nonni, amici. Ho cercato di dar voce alle vittime, facendomi raccontare quello che hanno vissuto prima, dopo e durante quella notte di maggio del ’93, per capire io stesso e per raccontare agli altri il significato profondo di quella bomba”.

Il libro propone, inoltre, un’appendice speciale: la raccolta delle testimonianze di fiorentini “illustri” sulla notte della strage. Politici di primissimo piano come Vannino Chiti, Giorgio Morales e Eugenio Giani; intellettuali del calibro di Sandra Bonsanti e Margherita Hack; giornalisti come Mario Spezi, Oliviero Beha e Sandro Picchi; e poi scrittori, personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport.

Ognuno ha rivissuto, in una sorta di “istantanea della memoria”, quei terribili momenti.

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