L’inverno che sta finendo ha determinato in Liguria un aumento di broncopolmoniti superiori alla norma e procurato molte riacutizzazioni di patologie respiratorie a carico degli anziani ,ma anche dei bambini e dei ragazzi.
Il Prof.Paolo Crimi del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova, specialista di malattie dell’apparato respiratorio, è stato intervistato in merito.
Le broncopolmoniti sono state in gran parte conseguenza e complicazione della circolazione del virus dell’influenza A HI NI, che in fin dei conti, è l’influenza suina di cui si è parlato in maniera drammatica nel 2009, ma ha colpito parimenti quest’anno,senza che nessun media lo abbia parimenti sottolineato; si è aggiunta una rilevante circolazione di influenza B, che si è spesso accompagnata a sintomi intestinali fino alla gastroenterite e di virus respiratorio sinciziale,che ha colpito soprattutto i bambini.
Le riacutizzazioni hanno principalmente la rinite cronica e l’asma bronchiale, quadro respiratorio unitario, che costituisce oggi la più frequente malattia cronica dei nostri giovani.
Com’è noto, l’asma bronchiale nei giovani è in larga parte collegata ad allergie respiratorie, mentre l’asma non allergica è meno frequente e colpisce soprattutto le donne specie dopo la menopausa.
Le allergie sono in gran parte aumentate a partire dagli anni del dopoguerra, nel nostro paese e in tutti i paesi occidentali industrializzati.
Le cause sono molteplici.
Le abitazioni, rese caldo umide anche d’inverno, hanno favorito la crescita degli acari diventati il principale allergene nelle nostre città. Ma anche la presenza, sempre più frequente di mammiferi con pelo dentro le mura domestiche (cani, gatti, conigli, criceti) costituisce notevole rischio di allergia ed asma.
L’inquinamento urbano peggiora le allergie ai pollini ,ma anche l’eccesso di pulizia è chiamto in causa, perchè probabilmente impedisce al bambino di indirizzare le sue difese naturali nei confronti dei microbi e le devia verso reazioni allergiche.
Anche le allergie alimentari a latte, uova, crostacei, molluschi, arachidi, noci e nocciole e frutta fresca, sono notevolmente aumentate, mentre le vere intolleranze alimentari sono spesso inventate e portano a privarsi di cibi essenziali per l’organismo.
La presenza dell’asma e delle reazioni allergiche è legata in primis, alla diagosi precoce ed alla educazione sanitaria, che consente di diminuire l’esposizione agli allergeni e agli altri fattori scatenanti (freddo, sforzo, virus ecc); qualora ciò non sia realizzabile attraverso l’uso di vaccini antiallergici, che oggi hanno raggiunto un buon livello di efficacia e sicurezza,ma devono essere proseguiti per lungo tempo.
La cura si giova di molti farmaci estremamente efficaci, che devono essere scelti bene dal medico,ma essere compresi ed applicati seriamente dal malato.
L’interazione medico paziente, in questo caso, è essenziale.
Negli alimenti, le più frequenti allergie riguardano i prodotti ittici, la frutta secca, le uova, il latte ed esiste maggior reazione se tali alimenti vengono assunti crudi.
Le broncopolmoniti registrate quest’anno, sono una derivazione dell’influenza suina, di cui si è parlato lo scorso anno.
Nelle malattie respiratorie va considerata l’asma, che negli adulti è più frequentemente non allergica e che si sviluppa spesso nella donna in menopausa, anche se non sofferente di problemi respiratori.
E’ utile attuare una prevenzione che escluda il fumo e la respirazione di fumi unitamente all’inquinamento.
Si sa che il fumo di una sigaretta equivale realmente, alla sosta di 15 giorni su una strada molto trafficata.
Luisa Costa