“I Della Robbia – Il dialogo tra le Arti nel Rinascimento”

E’ stato presentato oggi il programma della giornata inaugurale della mostra “I Della Robbia – Il dialogo tra le Arti nel Rinascimento” in programma venerdì 20 febbraio.

Presenti alla conferenza il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, il Vice Sindaco del Comune di Arezzo Giuseppe Marconi, Marco Randellini della Camera di Commercio, l’Assessore alla Cultura della Provincia di Arezzo Emanuela Caroti, il Direttore dell’Apt Fabrizio Raffaelli, e Liletta Fornasari, curatrice della mostra.

Nell’occasione è stato illustrato nel dettaglio il programma di venerdì 20 febbraio. Alle ore 12 presso la sede della Soprintendenza di Arezzo in via Ricasoli è prevista la conferenza stampa con gli ospiti giornalisti da tutta Italia.

Nel pomeriggio, con inizio alle ore 16,30, nella Chiesa di S.Maria in Gradi cerimonia inaugurale. “La scelta di questa chiesa, ha dichiarato la curatrice della mostra Liletta Fornasari, deriva dal fatto che qui è custodita una delle opere più belle dei Della Robbia e la posizione della chiesa, in pieno centro storico e vicino alla sede della mostra, rende questa location perfetta per una cerimonia di tale livello”. In quella occasione sono previsti gli interventi delle autorità e dei due curatori della mostra Giancarlo Gentilini e Liletta Fornasari. L’inaugurazione sarà anche un momento di spettacolo grazie alla presenza di due grandi artisti: Ilaria Occhini che leggerà brani da “Le Vite” di Giorgio Vasari e da “Il Rinascimento” di Walter Pater e Roberto Fabbriciani che eseguirà brani di J.J.Rousseau “La primavera di Vivaldi”, di R.Fabbriciani “Elegia” e “Adagio” e di Ennio Morricone “Mission”. Al termine autorità ed ospiti si recederanno al Museo d’Arte Medievale e Moderna per inaugurare la mostra accompagnati dal corteo dei musici e degli sbandieratori di Arezzo.

Nel frattempo al Museo d’Arte Medievale e Moderna fervono i preparativi e continuano ad arrivare le opere da vari musei dei mondo. Oggi arriva la bellissima e preziosa tavola di Filippo Lippi – databile a cavallo degli anni trenta del Quattrocento – prestata dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia e un tempo appartenente alla collezione del Granduca Ferdinando I di Toscana (1587-1609), come pare dimostrare il sigillo sul retro, in ceralacca, con l’immagine di un’ape regina circondata da api operaie.

Il dipinto, che raffigura una Madonna col Bambino in trono fra angeli, santi e il donatore, trae ispirazione da quadri marmorei scolpiti sul finire dagli anni venti: da Donatello (come la Madonna Hildburgh del Victoria and Albert Museum di Londra, particolarmente per gli angeli musicanti) e ovviamente da Luca Della Robbia, il cui impaginato spaziale della Madonna col Bambino in trono fra i santi Stefano e Caterina d’Alessandria e il podestà Marino Brancadori, di collezione privata, si può ritrovare in quello, altrettanto brunelleschiano, del dipinto. Un’opera, quest’ultima, che giungerà in mostra nei prossimi giorni e che renderà evidente come i lavori di questi due artisti dialoghino fondendosi, come del resto avviene pure in altra produzione di Lippi. Sempre oggi in arrivo ad Arezzo un altro suggestivo pezzo di Andrea della Robbia raffigurante l’ Imago pietatis del Cristo, che si solleva dal sarcofago di porfido in cui è stato collocato e mostra le piaghe della Passione. Una lunetta di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Tra i tanti ospiti attesi nei prossimi giorni anche Marc Bormand direttore del settore Sculture del Museo del Louvre.

Da lunedì, poi, la città verrà coinvolta in un grande piano di comunicazione che avrà al centro la mostra I Della Robbia: autobus, gonfaloni, bandiere, stendardi, grandi cartelloni, segnaletica, tutto per segnalare questo grande evento destinato a segnare Arezzo e la sua provincia per i prossimi mesi e rilanciare nel mondo l’immagine di questa terra ricca di arte e storia.

Nell’occasione della conferenza stampa è stato anche comunicato che ad oggi sono circa 1000 le prenotazioni per la mostra, un numero significativo se pensiamo anche che la campagna di comunicazione che deve ancora realmente partire.

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