“Caro Fegiz, sono Vasco. Da 15 giorni mi stanno rivoltando come un calzino, ma nessuno mi sa dire che cosa ho. Solo una macchia nera che non pare un tumore. Dolori terribili fra le scapole. E mentre me ne sto tranquillo un po’ sdraiato e un po’ no, voglio cambiare le regole del gioco nel mondo del rock: voglio essere libero di parlare di cantare di suonare di volare. Chiudere una carriera. Aprirne un’altra. Dici che non ti telefono mai, eccomi qua”. E’ il sunto della telefonata che Vasco Rossi ha fatto al critico Mario Luzzato Fegiz
spero sia un falso allarme. Una tempesta a qui fa seguito il sole
spero sia un falso allarme. Una tempesta che poi riporta il sole