Lavitola, coinvolto nell’inchiesta sul presunto ricatto ai danni del premier, sarebbe rimasto all’estero, perché consigliato in tal senso da Berlusconi. E’ quanto rivela L’Espresso, in una anticipazione diffusa dalle agenzie. Il faccendiere, saputo delle indagini della Procura di Napoli, avrebbe chiamato più volte il premier, che, secondo la ricostruzione dell’Espresso, basata su un’intercettazione, lo avrebbe tranquillizzato. Poi a Lavitola, che gli avrebbe chiesto se dovesse tornare, avrebbe detto: “Resta dove sei”. Cosa dire? Cosa scrivere? Solo i fatti. Il commento è superfluo quando un Presidente del Consiglio consiglia un indagato a rimanere all’estero.
E quanto rivela L’Espresso, in una anticipazione diffusa dalle agenzie.
Il direttore dell’Avanti, saputo delle indagini della Procura di Napoli, avrebbe chiamato più volte il premier, che, secondo la ricostruzione dell’Espresso, basata su un’intercettazione, lo avrebbe tranquillizzato.
Poi a Lavitola, che gli avrebbe chiesto se dovesse tornare, avrebbe detto: “Resta dove sei”.
Ed il Pd chiede una smentita. E a farla è la capogruppo Pd nella commissione Giustizia della Camera, Ferranti.
“E’ vero che Berlusconi ha consigliato Lavitola di restare all’estero anziché tornare in Italia e chiarire le vicende giudiziarie che lo riguardano?. La portata di questa notizia – ha detto la Ferranti – è tale da esigere un’immediata e personale smentita su ogni eventuale coinvolgimento del presidente Berlusconi nella latitanza di Lavitola. La situazione economica è drammatica, i silenzi di Berlusconi non sono ammissibili, ne va della stabilità del Paese”.
E’ vero che B pastura i media con fatti personali eccentrici ma ogni tanto si lascia scappare “resta dove sei”.