E’ ora di imprimere una svolta ed avere il coraggio di rifondare il Paese. Valorizziamo le grandi risorse competitive: le piccole medie imprese, l’industria manifatturiera, il turismo, la cultura, l’agroalimentare, l’export e il made in Italy.
E facciamolo liberando energie nuove, energie giovani. Più ricerca, più innovazione, più formazione. Serve questo, e serve subito, per far crescere il Paese. La competitività non può più attendere.
La Giunta di Confindustria Firenze esprime pieno e convinto sostegno alla presidente Emma Marcegaglia, condividendo il Manifesto per la crescita quanto sta facendo per indicare una via concreta ed efficace per il rilancio dell’economia del Paese.
C’è un problema di credibilità da recuperare a livello internazionale. Le mancate risposte e la scarsa operatività da parte delle istituzioni pubbliche sono oramai intollerabili per le conseguenze fortemente negative che stanno determinando sui mercati, sull’economia, sulle imprese.
Serve uno scatto, serve un cambiamento profondo, serve rilanciare lo sviluppo e la crescita attraverso uno sforzo comune che si fondi sulla coesione sociale.
L’accordo interconfederale del 28 giugno scorso, firmato mercoledì, è un grande risultato e dimostra un forte senso di responsabilità delle parti sociali.
A Firenze, lo spirito di collaborazione tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil è stato ribadito e rinnovato anche con il recente incontro dello scorso 7 settembre.
Nel corso della Giunta dell’associazione fiorentina con la presidente Marcegaglia, sono stati affrontati i temi del rilancio delle infrastrutture e dell’edilizia ecosostenibile, le filiere produttive, le agevolazioni fiscali per le reti di impresa, i disagi conseguenti alla soppressione improvvisa dell’Ice e l’esigenza di supportare le imprese con servizi efficaci all’estero. Il rapporto credito banche e il problema dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazioni, sono stati altri due temi affrontati, come anche la necessità di puntare sulla formazione e sui giovani, le opportunità offerte dalla sanità privata di offrire ai cittadini gli stessi servizi a costi inferiori, l’esigenza di promuovere il territorio come prodotto turistico e una più equa disciplina della tassa di soggiorno rapportandola ai prezzi delle camere.