Turisti europei in visita in Italia colpiti da legionellosi

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Rimbalza dall’estero una notizia che riguarda la nostra salute pubblica. Secondo quanto è dato apprendere, visto che le Autorità italiane nulla hanno fatto sapere, ben undici casi di Legionellosi sarebbero stati segnalati in un mese associati ad altrettanti viaggiatori europei che si sono recati in una località del nord Italia che è subito stata additata come sede di un focolaio di questa malattia, tant’è che una serie di indagini ambientali intensive sarebbero ancora in corso in Italia per identificare la fonte di questa epidemia.

La Legionellosi, detta anche “Morbo del legionario”, è una malattia causata da un batterio chiamato “Legionella” (precisamente la specie Legionella pneumophila), che colpisce l’apparato respiratorio.
L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona, piuttosto tramite flussi d’aerosol e/o d’acqua contaminata, quindi -potenzialmente- in luoghi nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell’aria o di ricircolarizzazione delle acque. La malattia raggiunge il suo picco di infezioni solitamente tra l’estate e l’inizio dell’autunno, ma ne sono stati riscontrati casi anche in altri periodi dell’anno.

La Legionellosi si presenta con sintomi tipici molto simili a quelli di una polmonite, con la quale è spesso confusa. I sintomi più comuni sono: febbre alta, cefalea, mialgia, tosse e brividi di freddo, in alcuni casi anche perdita di appetito e diarrea. La malattia porta alla morte nel 5-15% dei casi, altrimenti è facilmente curabile con antibiotici. Importante è anche la prevenzione tesa a contrastare la diffusione del batterio in ambienti a rischio (Fonte Wikipedia).

Dal 16 agosto 2011, 13 casi di legionellosi sono stati resi noti dalla rete di sorveglianza europea della malattia del Legionario (ELDSNet) e sono stati associati ad altrettanti viaggiatori. In particolare, tutti i casi riguarderebbero cittadini dell’Unione Europea che avrebbero soggiornato presso cinque diversi alloggi della cittadina turistica di Lazise nella nostra Italia, tra il 7 luglio 2011 e il 31 agosto (data di ultima partenza).

I casi sono relativi a residenti di cinque paesi dell’UE, ed in particolare nei Paesi Bassi (7 casi), Italia (2 casi), Austria (1 caso), Germania (2 casi) e Danimarca (1 caso). L’età media dei soggetti colpiti è di 55 anni (min 42 – max 78) e la distribuzione di genere è 11 maschi e 2 femmine.
Dopo questi fatti sono state adottate una serie di misure di precauzione e controllo come hyperchlorination e commutazione di tutti i dispositivi produttori di aerosol (piscine spa, fontane decorative, sprinkler).

Purtroppo rileva Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che ancora una volta le autorità italiane si sono rivelate meno attente di quelle degli altri paesi UE anche perché come sovente accade la legionellosi è una malattia infettiva potenzialmente fatale che anche se diagnosticata viene spesso sottostimata, quando invece il trattamento precoce dei pazienti è di primaria importanza per evitare effetti più drammatici, come la morte dei soggetti colpiti.

Il personale sanitario, infatti, non sempre è attento nel diagnosticare questa malattia quando si esaminano i pazienti che presentano sintomi simili a quelli della polmonite, dimenticando spesso di informarsi sui recenti viaggi o dei vari allarmi epidemici che riguardano possibili focolai.

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