Superando le tradizionali tecnologie utilizzate per le conferenze, una nuova ondata di prodotti e servizi collaborativi stanno ridefinendo la concezione e l’esperienza dell’ufficio come contenitore fisico del lavoro. L’ingresso dei social network sul posto di lavoro sta diventando un processo ben definito e ben integrato nel mix collaborativo, aumentando il potenziale di creatività produttiva ed accelerando il potere decisionale e la responsività aziendale. La collaborazione si sta dunque trasformando da semplice strumento di comunicazione a componente chiave della strategia nelle aziende.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan (http://www.enterprise.frost.com), intitolata “Enterprise Collaboration and the Office of the Future”, ha rilevato che questa evoluzione accelerata delle tecnologie collaborative ha al suo centro la collaborazione visuale, come la videoconferenza e la telepresenza. Nel giro di pochi anni, la collaborazione visuale si è affermata come uno strumento di business credibile ed efficace, come testimonia il rapido recupero della crescita delle vendite dopo la recessione.
“Le comunicazioni visuali e unificate, i social network e i sistemi di gestione dei contenuti aziendali svolgono un ruolo vitale nel nuovo modello emergente di collaborazione aziendale,” osserva Dominic Dodd, analista di Frost & Sullivan.
“Il fulcro di questo nuovo modello di collaborazione è la perfetta integrazione sul desktop dell’utente delle possibilità di cercare, condividere, modellare e memorizzare le informazioni in modi che fino a poco tempo fa sarebbero stati impossibili”, aggiunge Dodd.
Ogni giorno di più, il modello delle attività aziendali è definito dalle informazioni e dalle comunicazioni collaborative disponibili, e dal modo in cui il processo collaborativo interagisce con queste informazioni. In aggiunta, la natura delle comunicazioni moderne – siano esse fisse o mobili – permette alle attività aziendali di trascendere i limiti imposti dall’ufficio tradizionale, liberando così molti tipi di attività che una volta erano confinate ad uno spazio fisico, e stimolando lo sviluppo di nuovi modelli.
Tuttavia, con gli effetti della recessione ancora tangibili, molte aziende continuano a limitare i nuovi investimenti nelle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Oltre ad una riduzione dei costi di viaggio, i vantaggi più sottili e sofisticati della collaborazione sono notoriamente difficili da valutare. Pertanto, le aziende tendono ad usare come giustificazione dell’investimento la semplice sostituzione di un viaggio, e non sfruttano appieno il potenziale che la collaborazione potrebbe aiutarli a realizzare.
Le aziende dovrebbero essere preparate a fare una valutazione del loro attuale utilizzo delle tecnologie di collaborazione, come ad esempio le conferenze audio e gli spazi di lavoro condivisi, per capire se vengono sfruttate al massimo del proprio potenziale.
“Per massimizzare i vantaggi che la collaborazione può portare alle aziende, è di importanza critica che i dirigenti siano pronti a considerare il potenziale bisogno di cambiamento, sia strutturale che culturale, e il ruolo centrale che dovranno svolgere per la sua attuazione”, conclude Dodd.
Per maggiori informazioni su questo studio, si prega di contattare Chiara Carella, Corporate Communications di Frost & Sullivan, all’indirizzo chiara.carella@frost.com.