Che tristezza
mi fa il vicolo
del borgo:
solo un rettangolo di cielo
e neppure un nido di rondini
sotto le grondaie!
Anche il sole
sembra abbia fretta
di salutarlo
in modo distratto,
preoccupato com’è
di percorrere
le orbite eterne.
Eppure,
sia pur per un attimo,
per un solo battito d’ali,
vivo
un’intesità immensa
quando scopro lassù
il cielo azzurro:
altri mondi,
altri orizzonti
sconfinati ed immensi.
La stessa felicità
che avverto quando tu
mi condedi un frammento
del tuo tempo e ti fermi,
sebbene per poco,
a parlare con me
che vivo per te.
da “Minimilia”, Pferraio 2011