Marina di Campo – Con i piedi ancora nel fango a sei giorni dall’alluvione quello che si respira a Campo è ancora dolore e disperazione. Ma l’attenzione, da parte dei cittadini e delle istituzioni si concentra adesso anche sui perché. La tesi più accreditata rispetto alle cause dell’alluvione resta quella della bomba d’acqua. E non mancano cittadini che puntano il dito contro il cemento. Ieri, dopo l’incontro tra enti locali, forze dell’ordine, protezione civile e prefettura, il quadro delle motivazioni dell’accaduto si è arricchito di un nuovo elemento, fornito dalla respondabile dell’ufficio tecnico Sandra Maltinti.