Milano – Si prevede che il mercato globale dei farmaci generici assisterà ad una forte crescita nei prossimi anni, dovuta alla scadenza dei brevetti per i farmaci più venduti ed al giudizioso impegno per il contenimento dei costi da parte dei Governi e dei fornitori di servizi sanitari in tutto il mondo.
Allo stesso tempo, l’equilibrio in termini di spesa sanitaria e ricavi delle vendite è destinato a spostarsi dai mercati sviluppati a quelli emergenti – tra cui India, Cina, Brasile, Russia, Turchia e Corea del Sud – a causa dell’enorme potenziale che rimane tuttora inesplorato in questi Paesi.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan (http://www.pharma.frost.com), intitolata “Generic Pharmaceuticals Market – A Global Analysis”, rileva che il mercato ha prodotto entrate per 123,85 miliardi di dollari nel 2010 e stima che questa cifra raggiungerà quota 231 miliardi nel 2017, con un tasso di crescita annuo medio (CAGR) del 9,29% tra il 2011 e il 2018. La ricerca coinvolge le seguenti regioni: Stati Uniti, Europa (Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia) ed Asia (India e Cina).
“La scadenza dei brevetti per molti dei farmaci più venduti, per un valore di 150 miliardi di dollari tra il 2010 e il 2017, alimenterà la crescita del mercato globale dei farmaci generici, – osserva Aiswariya Chidambaram, analista di Frost & Sullivan. – La tendenza si sta spostando verso segmenti meno competitivi – e tuttavia commercialmente attraenti – come quello dei farmaci generici difficili da produrre, specialistici e biosimili.”
I principali produttori globali di farmaci generici si sono impegnati nella creazione di alleanze strategiche con le case farmaceutiche per i diritti di marketing e per l’esclusiva nella produzione di versioni generiche dei farmaci più venduti, tra cui
LIPITOR, Cozaar, Crestor e molti altri. Inoltre, i leader di mercato quali ad esempio Teva, Sandoz e Mylan si stanno focalizzando sempre di più sui biosimili, poiché questo settore offre un buon margine competitivo ed un enorme margine di profitto.
Se da una parte si riscontrano dei segnali positivi per gli operatori del mercato, un potenziale ostacolo è il progressivo inasprimento delle normative e delle misure per il controllo dei prezzi imposte dai Governi, che tendono a ridurre i margini di profitto per i produttori di farmaci generici.
“L’aumento della diffusione di malattie croniche, di nuove malattie e della popolazione anziana ha avuto come conseguenza un’enorme pressione sui Governi per l’implementazione di misure per il contenimento dei costi e la riduzione della spesa sanitaria galoppante,” – aggiunge Aiswariya.
Con l’intensificarsi della competizione, i produttori di farmaci generici dovranno dunque fare scelte attente per quanto riguarda i settori di prodotti in cui competere e le tempistiche più appropriate per l’ingresso nel mercato.
“Le grandi aziende multinazionali produttrici di farmaci generici devono adottare un approccio differenziato, optando per prodotti con formulazioni tecnologicamente complesse, prodotti che richiedono un sostegno legislativo rilevante e prodotti con limitata disponibilità di ingredienti farmaceutici attivi (API), – suggerisce Aiswariya. – Le piccole e medie imprese dovrebbero focalizzarsi su prodotti con margini di profitto relativamente maggiori”.
Per maggiori informazioni su questo studio, si prega di contattare Anna Zanchi, Corporate Communications di Frost & Sullivan, all’indirizzo anna.zanchi@frost.com
L’analisi “Generic Pharmaceuticals Market – A Global Analysis” fa parte del programma Pharmaceuticals & Biotechnology Growth Partnership Service, che comprende anche ricerche nei seguenti mercati: “European Biosimilars Market” e “European Pharmaceutical and Biotech Contract Manufacturing Markets”. Tutti i servizi di ricerca inclusi nel pacchetto forniscono dettagliate opportunità di mercato e trend di produzione stimati in seguito ad esaurienti colloqui con gli attori che operano sul mercato.