Confesercenti Toscana, Aprire la domenica, altro che orari liberalizzati!

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Da Massimo Biagioni, Direttore Regionale di Confesercenti riceviamo e pubblichiamo

Che i pronunciamenti della magistratura in situazioni come queste siano contraddittori e interlocutori è un dato costante. Del resto Confesercenti non aveva gioito al primo pronunciamento del tribunale ne commenta oggi la sospensiva del TAR che per altro entrerà solo successivamente nel merito
Solo la corte Costituzionale potrà, a nostro parere, dire una parola definitiva.
Man mano che passano i giorni l’imbroglio della liberalizzazione degli orari viene sempre più svelato. Ricordate infatti, come quasi tutti i commentatori puntavano a garantire aperture nel dopo cena o addirittura tutta la notte? Non una sola struttura ha colto questa opportunità, ma si è invece sviluppata in tutta la Toscana una sorta di “guerra commerciale” tra i gruppi della Grande Distribuzione commerciale per accaparrarsi quote di mercato nelle giornate festive.
Il sistema di turnazione festiva fino ad ora in vigore garantiva un servizio equilibrato e sufficiente ed apprezzato da tutti.

L’obiettivo – come era stato facile prevedere – non è dare un maggior servizio ai residenti e ai turisti con aperture serali, ma aggredire il mercato dei giorni festivi producendo un aumento dei costi di gestione che sarà scaricato sui consumatori.

Bel risultato! Consumatori disorientati e costi e prezzi crescenti.

Tutto ciò comporterà anche una ulteriore crisi dei negozi di vicinato e/o specializzati che sono riusciti a tenere aperte le serrande e soprattutto porterà a un crescente conflitto con il personale dipendente. La grande distribuzione, per sostenere questa guerra commerciale dovrà giocare su flessibilità e turnazioni selvagge del personale per garantire queste aperture.

Del resto oggi si spende meno e i consumi sono in calo non perché i negozi non siano aperti ventiquattrore al giorno, ma perché non ci sono soldi nelle famiglie italiane.

Confesercenti, al di la di quanto diranno i magistrati rilancia la questione politica di una vera e propria concertazione che coinvolga sul territorio tutti i soggetti in campo proponendo un accordo tra le parti che, valorizzando le aperture con iniziative e animazione delle città, abbia un occhio di riguardo per le piccole imprese dei centri storici

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