Il sonno della Ragione continua ad agitare gli spettri del passato

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Se non avessi la fiducia nell’Uomo e nella sua straordinaria capacità di alzarsi, dopo le cadute, e guardare avanti per descrivere nuove pagine della Storia, di sicuro gli avvenimenti che sono successi in queste ultime 48 ore ci avrebbero portato nello sconforto e nel pessimismo più nero. Sono colpi di maglio difficile da giustificare e soprattutto da digerire. Il primo, attentato di Brindisi che  ha causato una vittima e ha seriamente colpito invalidandola per sempre (nella speranza che la sua vita non sia interrotta) una seconda ragazza; il secondo è il terremoto con cui si è svegliata la bassa padana (Ferrara e provincia ) nel giorno dell’Ascensione. Calamità naturale che ha portata a sei il numero dei morti finora accertati. Non c’è che dire.  Clima da ultima spiaggia. Se poi ci lasciamo convincere dell’attuale crisi profonda che ha investito il nostro sistema finanziario, con lo spettro della Grecia sempre più vicina al baratro e la minaccia di uscire dall’euro (il “New York Times” del 13 maggio 2012  ha pubblicato un articolo  Paul Krugman, premio nobel per l’economia nel 2008 dove si legge che il prossimo mese la Grecia uscirà di fatto dal sistema europeo) con la conseguente crisi che si avvilupperebbe sull’Italia, allora il panorama sarebbe del tutto completo. A nulla sono servite le elezioni e ritengo che a poco serviranno anche le prossime per cercare d’invertire la tendenza, visto che se la Grecia si ritira è lo stesso sistema monetario europeo a entrare in crisi e , a questo punto, credo che anche l’Italia non possa far nulla. Qualcosa di positivo sembra che sia arrivato dall’incontro che al G8 appena concluso a Camp David, anche se i capi di Stato si sono fatti fotografare in maglione e in maniche di camicia. Tutti d’accordo nel ribadire l’impegno dei Grandi della Terra per la crescita, lo sviluppo e il lavoro; come ho sentito frasi incoraggianti per la ripresa della Grecia e per far sì che essa non esca dall’eurozona, mantenendo gli impegni assunti a tempi debito.

Come si dovrebbe allora guardare il tempo che ci sta dinnanzi? In modo positivo, anche s in questo momento le mie parole sono rattristate dalle notizie sconfortanti che provengono dal sud della Penisola e dalla Bassa padania. Stando alle ultime dichiarazioni sembrerebbe che la Polizia abbia un video nel quale si riconosca chi sia l’autore del gesto. Ma qualunque egli sia, il fatto di per sé va condannato tout court, per essere stato così violento e devastante, diretto verso persone che avevano tutto il diritto di continuare a vivere la loro vita. Si fa presto poi a dire che risuscita il terrorismo , ritornano gli Anni di Piombo.  Chi ha compiuto e organizzato attentato di Brindisi è una persona non sana di mente che deve essere al più presto individuata e consegnato alle forze dell’ordine.

Per quanto riguarda invece il terremoto di questa mattina sui blog sta letteralmente esplodendo un post su cui si legge che lo Stato no risarcirà più i cittadini colpiti da calamità naturali siano esse inondazioni, maremoti, terremoti e via di questo passo. Leggo e riprendo da www.enricoberlinguer.it : “Oltre al danno, la beffa. La notizia era apparsa in un rettangolino sul Corriere della Sera, l’altro giorno, nelle ultime pagine. La nuova riforma della Protezione Civile varata dal Governo Monti ha introdotto una novità in linea con il pensiero liberista che finora l’ha animato: mai più lo Stato pagherà per i danni causati da calamità naturali. Dopo aver introdotto la “tassa sulle disgrazie”, attraverso l’aumento dell’accise della benzina, il Governo ha quindi introdotto la possibilità per il cittadino che voglia tutelarsi da calamità naturali di sottoscrivere un’assicurazione privata. E chi non se la può permettere? Si arrangi, le casse del Tesoro sono vuote e il messaggio, chiaro e devastante, è uno solo: non contate più sullo Stato. Poi si chiedono perché qualcuno va dietro alle sirene del populismo e della demagogia: come non si può essere inferociti contro una cosa del genere? Con un tempismo perfetto, di fronte a 6 morti, 50 feriti, 3mila sfollati, danni per milioni a beni storici e artistici, l’unica certezza è questa: lo Stato non pagherà”. Anche questo è l’effetto della crisi?

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