“Per l’ennesima volta ancora ci troviamo a esternare la nostra solidarietà a colleghi rimasti feriti negli ultimi assurdi incidenti. Incidenti che, oramai, si verificano ovunque e per qualunque motivo. Qualcosa che non può e non deve essere considerata normale e cui non possiamo fare il callo, come fosse una normale controindicazione di questo lavoro malpagato e ancor meno considerato. Che qualcuno si accanisca sempre e comunque, anche senza il benché minimo motivo, contro le Forze dell’Ordine non è il sintomo di un ‘malessere’, come può considerarsi la fibrillazione che alimenta la generalità dei cittadini in un momento difficile per il Paese, ma piuttosto un ‘malanno’, e cioè di un fenomeno di violenza ben preciso, che seppur non abbia ancora un nome ufficiale noi non esitiamo a considerare la nuova frontiera dell’attacco alla Stato. Un malanno che avanza e vuole infettare ogni singola manifestazione di piazza che si organizzi in Italia, e che, con queste premesse, rischia di tramutarsi ogni volta in una trappola per noi”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta con preoccupazione gli scontri che si sono verificati ieri, a Brescia, in occasione della commemorazione per la strage di Piazza della Loggia, quando durante un corteo organizzato dal ‘Kollettivo studenti in lotta’, una ventina di manifestanti (circa 300 i presenti) hanno divelto le recinzioni di un cantiere edile tentando di prendere materiale di risulta per sfondare il cordone di sicurezza e raggiungere Piazza della Loggia per impedire lo svolgimento delle celebrazioni ufficiali. Gli incidenti si sono conclusi con 5 feriti tra i Poliziotti, con anche 30 giorni di prognosi, ed undici manifestanti denunciati per resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni, accensioni pericolose (almeno tre i razzi colorati accesi).
“Alla manifestazione – ha aggiunto Maccari – hanno partecipato migliaia di persone, ma solo poche decine hanno creato pericolo per tutti e soprattutto danni, anzitutto ai Poliziotti. Non è certamente la prima volta che accade, è un copione che si ripete e che, da un giorno all’altro, potrebbe portare conseguenze nefaste. Abbiamo il fondato timore che saremo noi a piangere il morto, noi, con le nostre dotazioni insufficienti ed i nostri numeri impari, e dovremo a quel punto anche sopportare le insulse e insopportabili lacrime di coccodrillo di quelli che non prendono gli opportuni e urgenti provvedimenti in questa che è diventata una sorta di guerriglia quotidiana che noi – conclude il Segretario del Coisp – siamo costretti ad andare a combattere per le strade”.