Isola d’Elba, il Serale all’Itcg Cerboni no funziona

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Una delusione. Se all’inizio in cui partirono i corsi serali destinati agli adulti si registrò tanto entusiasmo non solo fra gli stessi promotori (l’Itcg Cerboni) e una parte degli utenti, ma anche fra la stessa popolazione in genere dell’Isola, oggi bisogna ammettere che c’è anta amarezza. Il fallimento appare dietro l’angolo. Solo cinque iscritti nell’ultima settimana di maggio, il tempo richiesto dagli organi competenti regionali della Pubblica Istruzione perché si autorizzasse, il prossimo settembre, una classe regolare di Ragioneria. Numero insufficiente per far partire una sezione. Non solo. Ma dell’unica classe che è sopravvissuta all’onda di ritorno, dopo i grandi ardori della passata stagione, la quarta, non si nutrono molte speranze di sopravvivenza. Il motivo? Le defainces degli iscritti; le assenze di chi si era iscritto sull’onda dell’entusiasmo visti i generali consensi. Perché si sa, mantener gli impegni per tutta la durata dell’anno scolastico è davvero gravoso. Soprattutto per chi ha già un lavoro e deve restringere le opportunità del tempo libero, tornando sui banchi di scuola e riprendendo a studiare. Insomma non tira una buon’aria presso l’Itcg Cerboni, per il Serale.  “E’ una situazione frustante – dice il dirigente scolastico, Grazia Ceccherini – Vedere così scarsa partecipazione ci rattrista molto. Siamo perfettamente convinti che si tratta di una grosso opportunità che era stata concessa ai residenti dell’Isola d’Elba. Evidentemente bisogna dire che no si crede più nella cultura e nella formazione culturale intesa come occasione di miglioramento sociale e occasione di lavoro”. Appare, il serale al Cerboni, davvero un ramo che presto o tardi dovrà essere tagliato, visto anche i costi che comporta per organizzarlo. “Con l’autonomia scolastica degli inizi del Duemila – dice Daniele Palmieri, vicepresidente dl Consiglio d’Istituto Cerboni – si credeva di aver raggiunto un livello di maturità e autonomia che premiava le opportunità e le occasioni di “far cultura” sul territorio. L’educazione agli adulti era di sicura una di queste. Ma vista la tiepidezza per non dire indifferenza degli enti locali, anche loro delegati a occuparsi dello specifico argomento, e considerata la risposta sempre più flebile che proviene da chi ne trarrebbe di sicuro vantaggi, è già tanto essere arrivati al punto in cui ci troviamo. Tanto abbiamo fatto per ottenere l’istituzione del Serale nelle superiori sulla nostra isola e tanto è oggi il nostro scoramento nel constatarne la sua lenta agonia”. Meno diplomati, dunque, sulla nostra isola, meno insegnanti, meno opportunità mentre di converso la “dispersione scolastica” pare sia il fenomeno da ritagliare per l’Isola. “Mi chiedo – conclude Daniele palmieri – Come mai la Provincia non ha più pubblicato le tabelle relative alla dispersione nella scuola dell’obbligo all’Elba?”.

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