Da Valeria Pomponi riceviamo e pubblichiamo
E’ arrivata l’estate e con lei tutti i problemi legati a silhouette, peso forma e prova costume. L’ultima moda in materia, soprattutto per chi non si è curato troppo nei mesi invernali ed ha accumulato grasso in alcune parti del proprio corpo, è la “Liposuzione Alimentare”.
Niente più bisturi o silicone per aggiustare quei piccoli difetti dovuti all’età e alla gola, basta un’alimentazione controllata per tre settimane.
Questo è quanto sostiene il dott. Giuseppe Castaldo, Responsabile della Unità Operativa di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’A.O.R.N. Moscati di Avellino, fautore della Dieta Oloproteica e inventore del termine “Liposuzione alimentare”. Somministrando in maniera controllata le proteine e gli aminoacidi e riducendo drasticamente gli zuccheri è possibile indurre il nostro organismo in uno stato di “chetosi”: assenza di fame nell’arco di 48-72 ore ed utilizzo preferenziale dei grassi presenti nel corpo al posto dei carboidrati, per far fronte alle richieste metaboliche.
“Punto forza di questa dieta – come spiega il Prof. Castaldo – oltre ai suoi effetti, è la totale assenza di medicinali da affiancare all’alimentazione controllata. Vengono infatti utilizzati esclusivamente integratori aminoacidico-proteici, minerali, vitamine ed altre numerose sostanze naturali per rendere sicuro ed efficace il metodo dimagrante, garantendo la salvaguardia della massa magra e del tono dei tessuti. La dieta oloproteica, in quanto terapia, deve essere obbligatoriamente prescritta e monitorata dal medico che sarà in grado di calibrarla in base alle caratteristiche fisiche ed allo stato clinico del paziente”.
Il risultato di questa dieta, da non confondere con quelle iperproteiche contraddistinte da quantità eccessive ed imprecise di proteine ed una scarsa attenzione alla qualità degli aminoacidi, è garantito e permette di perdere tra il 7 e il 10% del peso di partenza nell’arco di soli 21 giorni.
Ma non basta: per meritare il soprannome di “Liposuzione Alimentare” significa che riesce ad andare a colpire quelle zone del corpo, maschili e femminili, dove il tessuto adiposo presenta un metabolismo diverso rispetto alle altre parti dell’organismo accumulando grasso in eccesso.
Nella fattispecie si tratta del distretto trocanterico (bacino e cosce) nelle donne e di quello addominale negli uomini così come nelle donne in menopausa.
In tali distretti il grasso accumulato è sottoposto all’influenza negativa di estrogeni ed insulina che stimolano la produzione del grasso e ne impediscono la distruzione. La dieta oloproteica viceversa aumenta la sintesi di un ormone chiamato GH che contrasta gli effetti degli estrogeni e dell’insulina, determinando in tal modo la distruzione del grasso nelle adiposità localizzate.
Il mio medico invece ha consigliato il prodotto Amin 21K, e devo dire che i risultati che ho avuto sono ottimi!