A Montecristo ritornano a volare le berte minori

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Vi ricordate la polemica di pochi mesi fa, con le associazioni animaliste, alcuni esponenti del Pdl ed antiparco scatenati contro “l’avvelenamento” di Montecristo causato da centinaia di tonnellate di esche avvelenate (che in realtà contenevano pochi etti di principio attivo) per eradicare i gatti dalla più misteriosa e protetta isola del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano? Vi ricordate le polemiche interne allo stesso Ente Parco di qualche consigliere della Comunità del Parco? Vi ricordate la difesa di Legambiente dell’eradicazione e dei tecnici e degli scienziati che la stavano attuando nel nome della difesa di uccelli rarissimi? Ora quella storia è arrivata al suo epilogo e i numeri ed i fatti sembrano dare ragione al Parco, ai ricercatori e a Legambiente. Oggi una nota dell’Ente Parco fa il bilancio di quell’operazione ed è eccezionale: «La campagna di eradicazione del ratto nero a Montecristo degli scorsi mesi ha dato benefici effetti e le berte hanno ripopolato i loro nidi. Sono stati contati circa 600 esemplari che stanno per spiccare il volo». Montecristo torna così ad essere una dei più importanti siti di nidificazione di questi rari e bellissimi uccelli marini. Le 700 coppie hanno avuto un successo riproduttivo elevatissimo: il 95%. Inoltre a Montecristo è stata scoperta la nidificazione della Berta maggiore e sono in aumento anche altre specie rare.

Netto il commento di Legambiente Arcipelago Toscano: «Il grande successo riproduttivo delle berte minori, il ritorno alla nidificazione delle Berte maggiori, e l’aumento nell’isola di altre specie rare e preziose dell’avifauna a Montecristo fa giustizia di tutte le fesserie anti-scientifiche e dell’ambientalismo disneyano che voleva impedire, anche con la diffusione di dati falsi e notizie di avvelenamento dell’intera isola, l’eradicazione dei ratti. Ha vinto l’ambientalismo scientifico, ha vinto la vera, decisa e concreta difesa di un patrimonio naturale inestimabile fatto di animali unici. Di questo ringraziamo il Corpo forestale dello Stato per aver voluto questo progetto e i tecnici e i biologi che lo hanno attuato conseguendo un risultato eccezionale che dovrebbe rendere orgogliosi gli abitanti dell’Arcipelago Toscano. Ancora una volta certa politica e certo animalismo hanno dimostrato ignoranza ed arretratezza scientifica, ma le berte di Montecristo hanno vinto, contro i ratti ed insieme al vero ambientalismo».

 

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