Londra – Pubblichiamo la riflessione di Riccardo Cacelli della Cacelli Management & Consulting Ltd, e già managing Director di Italynews Ltd-
Assemblea programmatico/operativa a Poviglio contro le trivellazioni. «Trivellazioni nella Bassa? nell’area “Sorbolo” che coinvolgerà 10 comuni reggiani e 5 parmensi: non c’è limite all’assurdità!»
E’ lo slogan del coordinamento provinciale dei Comitati Ambiente e Salute.
Poviglio è un comune di 7.278 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.
Poviglio, secondo il comitato è il centro più “colpito” per 43 kmq dai programmi di trivellazione nella Bassa insieme a Gualtieri (26 kmq ), Castelnovo Sotto (21 kmq), e Novellara, Brescello, Guastalla, Boretto, Cadelbosco Sopra, Gattatico, Bagnolo in Piano in provincia di Reggio e Sorbolo, Torrile e Mezzani in provincia di Parma.
Sono d’accordo che l’Italia proviene da secoli di frammentazione locale tra centinaia di principati, decine di granducati e vari regni. Ma oggi siamo uniti, l’unità esige e vuole che alcune regole del vivere comune siano rispettate come l’interesse nazionale che deve prevalere sull’interesse locale.
Certamente ogni decisione deve essere in grado di recepire le istanze delle popolazioni interessate, ma queste devonoanche capire che oltre un certo limite esiste l’inetersse nazionale.
Oggi l’inetresse nazionale è la ricerca e l’estrazione di idrocarburi.
Di recente Il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato la Strategia Energetica Nazionale.
La SEN ha come obiettivo la riduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.
L’Italia è altamente dipendente dall’importazione di combustibili fossili, con una bilancia commerciale energetica negativa di 62 Miliardi di Euro. Allo stesso tempo, il Paese ha a disposizione significative riserve di gas e petrolio, le più importanti in Europa dopo i paesi nordici.
Quindi secondo il Governo in questo contesto è doveroso fare leva anche su queste risorse, dati i benefici anche in termini occupazionali e di crescita economica.
Ma il Governo deve guardare a 360°
Nella conferenza stampa di presentazione della Strategia Energetica Nazionale il Governo ha detto che: “D’altra parte, ci si rende conto del potenziale impatto ambientale legato alle attività estrattive ed è quindi fondamentale la massima attenzione per prevenire potenziali ricadute negative (peraltro il settore in Italia ha una storia di incidentalità tra le migliori al mondo). In tal senso, il Governo non intende perseguire lo sviluppo di progetti in aree sensibili in mare o in terraferma, ed in particolare quelli di shale gas.
“In termini di obiettivi, ci si propone al 2020 di sviluppare l’attuale produzione annuale ritornando sostanzialmente ai livelli degli anni novanta – ha continuao il Governo – (negli ultimi 10 anni la produzione nazionale è calata sostanzialmente) anche grazie a tecnologie nuove e più sicure. E’ prevista ulteriore produzione pari a circa 24 milioni di boe/anno (barili di olio equivalente) di gas e 57 di olio, portando dal ~7 al ~14% il contributo al fabbisogno energetico totale. Questo consentirà di mobilitare investimenti per circa 15 miliardi di euro, 25.000 nuovi posti di lavoro, ed un risparmio sulla fattura energetica di circa 5 miliardi di euro l’anno.
Per il raggiungimento degli obiettivi descritti sono necessari sia provvedimenti di tipo normativo, che garantiscano il rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale e semplifichino gli iter autorizzativi, sia iniziative di supporto al settore industriale, per favorire l’ulteriore sviluppo di poli tecnologici.”
Ecco il ruolo del Governo: governare nell’interesse nazionale.
Oggi l’interesse nazionale forse non è ancora entrato nel dna degli italiani.
Pensiamo troppo solo al nostro orticello e reclamiamo l’interesse nazionale solo quando abbiamo bisogno di aiuto.
Nella vita non si deve solo ricevere ma anche dare.
E non si può essere italiani solo quando gioca la nazionale di calcio.
Riccardo Cacelli
Cacelli Management & Consulting Ltd