Rio nell’Elba, questa sera si canta la Befana nello storico borgo isolano

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Sarà ancora il borgo medievale a salutare l’arrivo dell’Epifania (termine d’origine greca, che, per corruzione lessicale, il popolo ha adattato in “Bifania” e quindi “Befana”), che tutte le feste si porterà via. E, come vuole la tradizione, saranno gli appartenenti alla Pro Loco a trasformarsi in “Befanotti” nella notte del 5 gennaio (con inizio alle 21 partendo da Piazza del Popolo), quando i bambini metteranno le loro calze ai camini per ricevere doni. Il gruppo di cantori si recherà per le strade e i vicoli del paese, per dare ai residenti e ai rispettivi “Padron di casa” la buona sera e annunciar loro la “Lieta Novella” che consiste nel fatto che è nato il “Re del Mondo”, colui che cambierà l’ordine costituito e porterà nuove visioni, nuove aperture. Un mondo vecchio che si chiude e un altro invece che se ne apre. Il nuovo è il bambino appena nato; il vecchio invece è rappresentato dall’antichissima maschera, l’anziana signora, gibbosa e gobba, con il naso aquilino che porta sulle spalle una gerla colma di oggetti. Si rivive così un rito che affonda le proprie radici nel folklore mediterraneo, con contaminazioni nordiche con cui si era soliti salutare la “Terra Madre” che si prepara a un nuovo ciclo di prodotti. Per esorcizzare la paura del brutto, della cattiva stagione, del pessimo raccolto ecco il fuoco che si appicca al fantoccio della vecchia Befana il pomeriggio del 6 gennaio, con cui si intende augurare l’arrivo dell’abbondanza e della stagione florida. Ecco i regali contenuti nella cesta della vecchia, dove è però anche contenuto il carbone. A Rio Elba un tuffo nel passato, per avere un’idea di come veniva annunciata l’Epifania; si canta per le strade e il capo famiglia farà trovare dolci e vino da offrire ai Befanotti, con cui ritemprarsi dalla fatica.

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