“La nuova prospettiva di una destra in movimento” di Francesca Caricato

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patriaLondra – La Destra Sociale che non si è mai riconosciuta nella svolta di Fiuggi e men che meno nelle alleanze con Berlusconi incarnazione dei disvalori, del Capitale e dello stile politico consociativo che il M.S.I. aveva sempre avversato è chiamata a fare un po’ di psico-terapia per ricompattarsi sui valori comuni.

Il primo passo è un articolo della Primula Nera sullo storico periodico fondato da Longanesi “Il Borghese” che appare come il suono del corno che chiama i soldati all’adunata. In due parole, la nuova destra da ricostruire punta sulla riappropriazione del concetto di “Destra Sociale”, concetto sconosciuto ai più e saccheggiato di recente da varie formazioni in erba.

La Primula Nera invita ad “andare oltre l’immobilismo della “destra sociale” storica perché se la destra è sociale deve interpretare le problematiche quotidiane e concrete di una Nazione in continuo mutamento: occorre optare per una loro pragmatica soluzione che interviene sul modus operandi per un traghettamento verso valori persi che devono essere gradualmente riscoperti.”

Il fondamento della “destra sociale”, spiega, è lo Stato sociale. “Lo Stato sociale (…) è quello che stimola l’individuo alla sua realizzazione all’interno della società e viceversa.” “Se la sinistra si è fatta portavoce di una falsa interpretazione della psicologia volta alla continua comprensione, tolleranza, assistenza e, addirittura, esaltazione del “debole”, dell’oppresso, del discriminato, di fatto favorendo l’affermazione di una società di insicuri e di irresponsabili, la cultura di destra che è proprio la genitrice dello Stato sociale, al contrario, ha sempre avuto come obiettivo l’emancipazione dell’oppresso, del debole, del povero, del discriminato, coltivando e fornendo gli strumenti per arrivare alla consapevolezza di se stesso. Lo Stato sociale di destra non è assistenza fine a se stessa, ma assistere chi versa in condizioni di indigenza e di sfiducia e recuperarlo, tramite la sua responsabilizzazione nell’ottica della realizzazione di se medesimo e come strumento di realizzazione della società, per la quale l’individuo deve essere un arricchimento e non un peso perpetuo.”

Questo progetto si svincola dalla falsa idea che lo Stato sociale sia un “fondo a perdere”, come ritiene chi si fa promotore di una concezione monetaristica e utilitaristica della società, volta alla produzione della ricchezza di alcuni (la Finanza e le Banche), anziché di una concezione che vede la società, (come peraltro è scritto nella nostra stessa Costituzione,) come luogo della realizzazione dell’individuo e della Nazione. La nuova idea sulla quale la Destra Sociale dovrebbe discutere è quella di uno Stato sociale che genera profitto.”

“Più un sistema si fa interprete delle esigenze e delle aspettative del cittadino, più il cittadino è in grado di esprimere la propria persona, vedendo garantiti i suoi diritti inviolabili e sviluppata la propria personalità, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali, come sostengono l’art. 2 e 3 Cost.”

La soluzione sembra arrivare dalla rivalutazione dell’art. 1 della Costituzione Italiana che fa del lavoro la locomotiva sociale. Una politica seria di sviluppo e di riqualificazione della politica del lavoro ha incidenza diretta sull’economia, sulla riqualificazione della famiglia come entità perno della Nazione, su tutti i settori.

Occorre ripensare politiche di occupazione che, tenendo conto anche delle vocazioni territoriali, sappiano interpretare direttamente primariamente i bisogni e le necessità della Nazione per poi rivolgersi al mercato sovranazionale.

Occorre formare dei lavoratori entusiasti perché capaci di partecipare alla risoluzione e gestione dei loro problemi medesimi.

In quest’ottica lavoro e famiglia sono sfere inscindibili per la realizzazione degli individui e per la stimolazione dell’economia interna.

Politiche di reimpiego dei lavoratori in percorsi professionali nuovi e più vicini alle esigenze del territorio, politiche di recupero dei vagabondi e dei senzatetto di qualunque provenienza che accedono già a programmi assistenziali pubblici o privati per reinserirli in progetti onlus di recupero psicologico e obbligatoria formazione alle arti e ai mestieri, con previsione di un reinserimento nel mondo del lavoro entro un anno e versamento di una quota simbolica di emancipazione alla struttura sarebbero alcune delle iniziative.

Si può altresì produrre profitto con lo Stato sociale con una politica a tutela degli animali che ne disponga il reimpiego dai canili/gattili/rifugi in politiche di pet-therapy ai favore di anziani e disabili nei limiti del possibile, di adozione da parte delle scuole in sicurezza al fine di favorire una responsabile crescita delle nuove generazioni e il rispetto per gli animali, che è correlato al rispetto dell’uomo.

In tal modo, peraltro, si risparmierebbero gli alti costi sociali di strutture spesso lager, ma anche il pericolo dei randagi vaganti.

Ancora, anche nell’ottica di un risparmio di soldi pubblici andrebbero rivedute alcune normative di diritto di famiglia penalizzanti per le nuove tipologie di famiglie di lavoratori con cui bisogna fare i conti.

“Nell’ottica dell’interesse supremo del minore, al fine di evitare l’abbandono di minori italiani negli orfanatrofi e favorire le pratiche poco chiare e costose delle adozioni internazionali, o delle inseminazioni artificiali all’estero, bisognerebbe intervenire sulla normativa delle adozioni allargando il limite d’età che separa l’adottante dall’adottato, valutando la possibilità di consentire l’adozione ai singles, che sebbene per il principio di non discriminazione ponga il problema delle adozioni ai gay sul quale occorrerà trovare una soluzione, tuttavia rappresenta una tematica di enorme interesse sociale che non può penalizzare altre categorie.

Inoltre, sarebbe auspicabile anche in un’ottica di risparmio sociale prevedere un avvocato dei minori che eviti strumentalizzazioni e ritorsioni dei genitori nelle cause di separazioni/divorzi, oltre all’affiancamento pre-separazione alle coppie da parte del servizio sociale in modo da evitare che la conflittualità alimenti l’elevatissimo costo sociale e concorra al ritardo della giustizia che ci ritroviamo. Analogamente va affrontata la problematica di una seria applicazione dell’affido condiviso nell’ottica di una recupero del ruolo genitoriale che non penalizzi né sotto il profilo economico, né sotto affettivo un genitore rispetto ad un altro, nel rispetto peraltro della Costituzione.”

Così parla la nuova Destra.

Sul tema controverso dei “matrimoni gay”, alla luce delle difficoltà in cui versano già le famiglie tradizionali, la Destra si interroga sui reali vantaggi di simili proposte normative, ma interpretando le difficoltà delle persone in una società che cambia propone la modifica dei patti successori e la possibilità di redigere contratti da opporre erga omnes al fine di tutelare condizioni che necessitano di tutela nelle c.d. unioni di fatto.

Altra iniziativa appare essere il sistema di “womb to tomb system” simile agli esempi scandinavi, ma forgiato ad immagine e somiglianza della società italiana e non semplicemente trasposto, dove per ogni nato si accantona da parte di ogni comune una quota di 1000 euro l’anno fino al 18° anno d’età. Al compimento del 18° anno i soldi sarebbero disponibili e permetterebbero al maggiorenne di uscire di casa e lavorare responsabilizzandosi o di seguire i corsi dell’università. Sarà possibile in aggiunta chiedere dei prestiti se necessari che saranno recuperati con decurtazione alla fonte ottenuto il lavoro.

Nonostante il principio di rispetto e di tutela della dignità della donna abbia giustamente condotto alla emanazione della legge Merlin, nell’ottica concreta e priva di qualunque ipocrisia del recupero delle relazioni personali, in un più serio controllo della salute dei cittadini, nell’ottica di un recupero del decoro delle città, nell’intento di una più seria lotta alle mafie e allo sfruttamento, oltreché all’evasione, è possibile valutare una riapertura delle case chiuse con periodici controlli sanitari e pagamento delle tasse.

Questi e altri possono essere dei temi da valutare assieme ai temi storici della Destra Sociale quali la lotta all’usura che ci sembra essere divenuta braccio della ragion di Stato di questi tempi, alla rivalutazione dell’agricoltura come risorsa nazionale e della politiche ambientali di cui non vi è traccia nei programmi elettorali attuali, alle politiche di mutuo sociale che riconoscono nella prima casa un valore imprescindibile per tutti i cittadini, alla nazionalizzazione dell’energia, delle telecomunicazioni e dei trasporti, alla imposizione di una tassazione europea sui beni di consumo in proporzione alla distanza del luogo di produzione e in relazione alle condizioni sociali, lavorative e al rispetto dei diritti umani nei luoghi di produzione, alla riqualificazione dei flussi migratori nell’ottica di un maggior benessere dei migranti e degli ospitanti e così via.

Si tratta, in questo ultimo caso di posizioni storiche della Destra Sociale, di quella Rautiana che ha sempre portato avanti battaglie anticapitalistiche e assieme al Prof. Auriti si è fatta portavoce di iniziative contro l’usura e il signoraggio bancario.

Questa Destra che vuole discutere si interroga sulle “millantate fallaci guerre all’evasione che, invece, paradossalmente hanno l’effetto di aumentarla e incentivarla, oltre che addirittura di quasi giustificarla, tutelando sempre i grandi capitali, non toccando la classe politica, affliggendo l’economia e lo sviluppo che non hanno bisogno di un redditometro che spia gli Italiani e opera previsioni ipotetiche fuori dai contesti personali.”

Non da ultimo l’articolo che abbiamo segnalato perché ci è sembrato un punto di partenza di un percorso da monitorare, pone un quesito inquietante:”E se lo Stato nasce come diceva Hobbes per la tutela del cittadino per evitare la guerra di tutti contro tutti, uno Stato che non tutela, ma addirittura appare per assurdo quasi derubare il Cittadino può essere riconosciuto come uno Stato?”

Francesca Caricato

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2 Commenti

  1. Avanti Francesca, solo chi non opera é esente da critiche. Se hai occasione di incontrare qualcuno che mi abbia conosciuto…salutalo da parte mia.
    Come dicono in Spagna…brazo en alto!
    Salvatore

  2. Ma come fai a parlare tu di destra quando sei stata espulsa perfino dal Partito Pirata, occupi un posto da consigliera comunale avendo ricevuto 1 voto, praticamente solo il tuo. Ma fammi il piacere ritirati.

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