SANTIAGO DI COMPOSTELA – “Que horror, que horror, Dios mio”: con voce tremante, piangendo, impaurito, un anziano si guarda attorno e vede corpi, sangue, grovigli di lamiere, oggetti piovuti ovunque. Tra le vittime ci sono molti stranieri. Forse anche un italiano, come riferiscono fonti galiziane dei soccorritori. Ma su questo mancano conferme ufficiali, così come il bilancio della carneficina non è ancora definitivo. E’, per gravità, il secondo incidente ferroviario mortale della storia spagnola, il primo dell’AVE.