Londra – “Non è il momento“.
E’ una frase che viene detta molte volte per evitare di dire un secco no.
E’ anche il nostro caso.
“Non è il momento” di Zonin.
Perchè diciamo così?
Perchè secondo il nostro modestissimo parere (bevevamo da giovanissimi alla “passatella” un gioco elbano tra amici che si fa con il vino e si usava prorpio il “vino frizzante Zonin Amabile” durante le grigie giornate di grecale.. quelle nè a caccia nè a pescare) non è proprio oggi il caso di berlo.
Un vino rappresenta, almeno per l’Italia e per gli italiani, una cultura, un modo di essere, un modo di fare.
Non è solo un prodotto della terra.
E’ molto di più.
E molto di più lo sono i produttori.
Nel mese di ottobre a Londra abbiamo visitato in incognita la manifestazione Welcome-Italia.
C’era uno stand della Casa Vinicola Zonin Regno Unito.
Abbiamo posto alcune domande sul Prosecco e la differenza con il Franciacorta.
Dagli addetti nessuna risposta, anzi.
La risposta fu così “imperfetta” e quasi “scocciati” da farci capire che non era il caso di proseguire ad avere maggiori dettagli sulla loro produzione.
Del resto è la stessa Zonin che non ha dato risalto allo stand organizzato della sede britannica nel corso della due giorni del made in italy nel Regno Unito.
Sul sito della Zonin nessun riferimento alla manifestazione, nessuna foto nessun commento.
Il vino è comunicazione, meditare, è stare insieme, discutere, ridere, scherzare.
Il vino non è una bottiglia di vetro da mettere negli scaffali dei supermercati.
Per noi, lo Zonin di oggi, è un vino non vino.
Il vino, vino nel termine più vero e più giusto è quello di molteplici produttori di piccole e piccolissime dimensioni che con sacrificio e passione dedicano la loro vita a questo prodotto della terra.
Discutono con gli appassionati, parlano con gli intenditori, si confrontano con gli altri.
Per migliorare il loro vino e quindi per migliorare la qualità della nostra vita.
E sono loro con il loro entusiasmo, con il loro valore ad essere i veri ambasciatori del vino italiano nel Mondo.
Non certamente chi ritiene il vino solo un mezzo utile al raggiungimento di un beneficio di bilancio.
Per questo diciamo “Non è il momento” probabile in futuro lo sarà, ma non oggi.
Aspettiamo, il tempo sarà galantuomo.
Accettiamo, come al solito i commenti di rito.
Riccardo Cacelli