A.A.A. POLITICI SERI CERCASI di Pietro Taccogna, segretario Nazionale sindacato di polizia Lo Scudo

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Camera dei Deputati Montecitorio italynewsLondra – Dal Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia Lo Scudo, Pietro Taccogna, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo.

La situazione dell’Italia, sia sul piano istituzionale sia economico, è sull’orlo del baratro.

Lo diciamo non solo osservando i dati statistici, le vergognose decisioni, le sceneggiate parlamentari e la cronaca quotidiana che i media – sempre meno indipendenti – decidono se e in che misura propinarci, ma questo giudizio severo e preoccupato deriva dalla lettura di segnali che giungono sempre più frequentemente dalla strada, quella che noi poliziotti viviamo ogni giorno, senza i filtri dell’informazione e la deformazione strumentale dei commentatori politici.

La strada, la piazza e la gente, quella alla quale siamo vicini semplicemente perché noi siamo la gente, sono un termometro che non fallisce e che offre indicazioni precise che chi vive la realtà distorta e dorata del “palazzo” può solo percepire, non comprendere davvero.

Per questo dobbiamo parlare, presto e schiettamente, di politica e di futuro proprio con chi, tra i politici, si renderà disponibile a farlo con serietà, piaccia o meno a chi, un po’ ipocritamente ed anche per scarsa visione, afferma che la politica è “tout court” da condannare per incapacità ed immoralità. Costoro commettono lo stesso errore di chi, di fronte ad una nefandezza commessa da qualche poliziotto incapace ed immorale, ingenerosamente e semplicisticamente grida offese contro tutta la Polizia, contro tutti i poliziotti.

In più occasioni, alcuni sindacalisti (ormai più di nome che di fatto) hanno rimproverato al nostro gruppo un eccessivo interesse per la politica ed ancor più la ricerca di interlocutori spaziando liberamente da un lato all’altro del c.d. arco costituzionale.

E’ vero: abbiamo sempre cercato di dialogare con tutti coloro i quali ci dedicavano attenzione, tanto pronti ad intavolare momenti di confronto sui temi più sentiti dai poliziotti e dalle loro famiglie, quanto rapidi a ritrarci quando verificavamo che, dietro quell’apparente interesse, vi era solo la ricerca di un consenso elettorale basato sulle promesse, da non confermare – poi – con i fatti. Abbiamo ormai capito i loro trucchi, loro hanno imparato che non siamo sprovveduti!

Per questo abbiamo dialogato con tanti, per questo da molti abbiamo preso le distanze, per questo continuiamo a ricercare chi sia disposto a farsi interprete, nelle giuste sedi, di ciò di cui noi siamo i portavoce, cioè della conoscenza delle problematiche della nostra professione e, più in generale, della sicurezza del Paese, che la stragrande maggioranza dei politici non comprendono perché non ne conoscono contorni e contenuti.

Una cosa, lo diciamo chiaramente e senza ipocrisie, ci ha fatto comprendere il limite della politica nei nostri confronti: la scelta dei ministri, dei vice ministri, dei sottosegretari, dei responsabili per la sicurezza dei partiti, di tutti i partiti, di tutti i governi, da sempre sono individuati col “manuale Cencelli” della spartizione dei dicasteri e delle poltrone piuttosto che in base alle conoscenze della materia e del mondo del quale costoro avrebbero dovuto occuparsi.

Nessun poliziotto si sognerebbe mai di andare ad un convegno di architetti e dissertare, usando slogan vuoti ed abusati, su come progettare un palazzo o un ponte. Nessun poliziotto avrebbe l’ardire di andare in Tv e discutere, seppur con un conduttore compiacente, con un sassofonista su come suonare il sax.

Eppure, nel corso degli anni, abbiamo dovuto ascoltare, restandone sempre più delusi, veri e propri strafalcioni, non di rado detti anche con sufficienza ed un pizzico di arroganza, da parte di chi, per competenza professionale, di molto poteva parlarci, ma assolutamente “no” di sicurezza e di ricette per garantirla.

Comprendiamo benissimo che la sicurezza di una nazione non può essere garantita
esclusivamente dalle Forze dell’ordine e dalla magistratura ma è l’insieme di politiche sociali, economiche, ambientali ecc., e quindi di una serie di competenze che non abbiamo e che spettano ad altri, ma riteniamo che in materia fino ad oggi abbia prevalso l’approssimazione, l’interesse elettorale, la tutela della poltrona, gli slogan sui fatti, l’immaginario sulla realtà. Insomma, se la sicurezza del Paese oggi è ai minimi storici (e si dica “grazie” a Forze di polizia e magistratura che
strenuamente ancora garantiscono quei minimi) è perché raramente si è messa la persona giusta al posto giusto”, sia nei governi politici sia in quelli etichettati come “tecnici”.

E non si creda che questo “gap” la politica non l’abbia compreso. Prova ne sia che, da anni, le istituzioni (ovverosia quei politici che le incarnano temporaneamente) cercano di eludere il confronto con il nostro sindacalismo, delegando a ciò i vertici dell’Amministrazione, ghettizzandolo così all’interno di spazi di manovra – di fatto – inesistenti e quindi sterili, anche su questioni fondamentali.

Non si confrontano direttamente con chi, sulla materia, ne sa molto più di loro. Quindi meglio distrarci con fantomatici “riordini delle carriere” senza risorse economiche, così possono vanificare il nostro lavoro con l’indulto, azzerarci con la spending review, bloccarci i contratti per anni, disconoscere l’usura della nostra attività, ridurci a manovalanza del controllo dell’ordine pubblico così da farci individuare come “i nemici” da un popolo sempre più arrabbiato.

Questo orientamento, peraltro, è anche il frutto di una compressione molto più dura e
stravolgente dei diritti dei cittadini/lavoratori in generale, che le forze più retrograde – con la scusa della “crisi” che loro stesse hanno causato – utilizzano come un’accetta per tagliare in basso per garantire e preservare i privilegi di chi sta in alto, una sorta di Robin Hood al contrario.

In tutto ciò davvero qualcuno crede che sia un errore cercare di trovare interlocutori politici con i quali stabilire un dialogo costruttivo? In tutto ciò davvero qualcuno crede che si possa semplicisticamente affermare che “tanto è inutile, tanto sono tutti uguali, la politica fa schifo”?

Noi non lo crediamo, e ci rifacciamo a quanto detto da uno dei più grandi politici che la storia ricordi, John F. Kennedy: “Puoi anche non occuparti di politica, la politica si occuperà comunque di te”.

Per questo pubblichiamo questo annuncio “A.A.A. POLITICI SERI CERCASI (disperatamente), perché siamo certi che ve ne siano e più d’uno e perché perdere oggi la sicurezza del Paese significherebbe perdere il Paese, per tutti e per sempre. Senza possibilità di recupero (come i nostri contratti perduti).

Il Segretario Generale Nazionale Pietro Taccogna- Pisa, 5 Febb. 2014

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