Giovane afghano sottrae pistola a un poliziotto e fa ripetutamente fuoco. Il Coisp: “Colleghi eroici a non rispondere con le armi, eppure ancora tenuti vigliaccamente in condizione di non poter ridurre drasticamente i rischi in servizio”. “I colleghi di Trieste coinvolti nella terribile vicenda di ieri hanno raccolto giustamente le lodi primo fra tutti del Questore per essersi ‘subito resi conto, con sangue freddo, che non potevano intervenire con le armi da fuoco proprio a causa della folla’. Purtroppo, però, non in molti si sono resi conto che dentro e fuori quella Questura si è sfiorata la strage. Agghiacciante, poi, che in tanti non si rendano conto, e nessuno abbia il coraggio di dire, come il rischio che la situazione ha comportato avrebbe potuto essere drasticamente ridimensionato grazie ad un oggettino da pochi euro. Già. Quel piccolo oggettino da pochi euro che ancora ci si ostina a non voler fornire a tutti gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine. Quel piccolo oggettino, come lo spray antiaggressione che, non a caso, ma proprio per la sua reale utilità, ha scatenato l’ironia da due soldi di qualche poveraccio che aspira a fare la voce grossa e invece rimane solo la ridicola brutta copia dei delinquenti di una volta che amavano ammantare i propri gesti criminali di una specie di romanticismo idealista. Fatto sta che i colleghi coinvolti in una vicenda drammatica, sono vivi per miracolo e come loro anche i cittadini presenti sul luogo della drammatica vicenda. A loro gli applausi, ad altri che pure hanno rischiato trovandosi comunque a gestire soggetti non collaborativi e pericolosi, accuse e condanne senza appello ancor prima che si sappia cosa è davvero accaduto loro. Ecco che torna, puntuale, la solita schizofrenia di un Paese in balìa degli orientamenti imposti dai media”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp.