Una filmmaker cesenate vince l’VIII ed. di Docunder30

0
2388

Foto RegistaLondra – Si è conclusa mercoledì scorso l’ottava edizione di Docunder30, la manifestazione organizzata da D.E-R Documentaristi Emilia-Romagna e dedicata agli “autori sotto i trent’anni” di cinema documentario, svoltasi a Bologna il 2 e 3 dicembre 2014 presso il Cinema Odeon.

Due giorni fitti di proiezioni, con 13 documentari e 5 web serie di film documentario, due workshop formativi, tanti incontri con gli autori e l’anteprima nazionale di Low Cost Flocks, di Agnetti Giacomo (2014, 72’).

Di seguito tutti i vincitori.

La giuria Docunder30 composta dagli studenti dell’Università di Bologna, Facoltà DAMS cinema, presieduta dalla prof. Loretta Guerrini Verga, ha proclamato vincitori:

Miglior documentario
UnControl Room, di Martina Dall’Ara (Cesena FC, 17’)
Motivazione: Il documentario si distingue per la professionalità della regia, per il tema di attualità della videosorveglianza, oggetto di studio poco approfondito nel contesto italiano, sapientemente focalizzato dall’autrice. Il film si è rivelato inoltre il più accurato sul piano della ricerca espressiva, del montaggio e del quadro di composizione, elementi fondamentali nell’equilibrio fra le tematiche di un servizio documentaristico e il linguaggio cinematografico.

Miglior serie web di documentario
4Stelle Hotel, di Valerio Muscella e Paolo Palermo (Roma, 15’)
Motivazione: Conferiamo il premio a “4 Stelle Hotel” perché si presenta come il modello più rappresentativo di cosa vuol dire fare “serie web”. Con la proprietà di essere oggetto interattivo, “4 Stelle Hotel” risponde a uno dei principi del web, combinando sapientemente la proposta di immagini, di attualità e interazione diretta con gli utenti.

La giuria D.E-R composta da autori e produttori dell’Associazione D.E-R e presieduta dal regista Adriano Sforzi ha premiato come miglior documentario emiliano-romagnolo:

Miglior documentario
Un giorno, tutti i giorni, di Francesco Matteo Ceccarelli, Andrea Pelagalli (Bologna, 16’)
Motivazione: Per la capacità di unire sentimento, linguaggio cinematografico ed essenzialità di stile nel narrare, in un breve spazio temporale, la relazione d’amore e d’aiuto tra una madre e un figlio non-autosufficiente.

Menzione Speciale
UnControl Room, di Martina Dall’Ara (Cesena FC, 17’)
Motivazione: Per l’accuratezza con cui indaga il diverso approccio nel monitoraggio visivo da parte di alcuni addetti alla videosorveglianza in luoghi pubblici, approfondendo le implicazioni soggettive di un lavoro invisibile sempre dietro le quinte.

La giuria Doc/it Associazione Documentaristi Italiani composta da Alessandro Rossi, Michele Mellara, Marta Fais e Irene Barbi ha stabilito di attribuire il premio come miglior documentario a livello nazionale a:

Migliore documentario
Blue Womb, di Laura Bianco e Hanna Thomschke (Milano – Germania, 11’)
Motivazione: Un poetico azzardo cinematografico che riesce con disinvoltura a miscelare il linguaggio della fiction con quello del cinema documentario. La sintesi espressiva riesce a coinvolgere lo spettatore in questo fiabesco tuffo nella memoria.

Menzione speciale:
Chi vuoi che sia, di Davide Vigore e Riccardo Cannella (Palermo, 32’)
Motivazione: La scelta dei protagonisti e la capacità di entrare nel loro quotidiano manifestano una maturità registica e narrativa in grado di far appassionare lo spettatore alla vita di questa coppia insolita.

La giuria composta dai rappresentanti di KINODROMO, associazione bolognese di lavoratori del settore cinema, responsabile del progetto Kinodromo@EuropaCinema ha assegnato un premio alla miglior serie web:

Miglior serie web di documentario
Impressionario // Vite d’artista, di Ruggero Pini (Marzabotto BO, 4’)
Motivazione: Per la qualità tecnica dell’opera. Colpisce soprattutto la coerenza fra estetica e contenuto nel raccontare l’arte nella sua quotidianità. Un abbinamento che ci ha fatto venire voglia di guardare subito tutte le puntate!

La giuria composta dagli studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna ha assegnato i seguenti premi:

Miglior soggetto
Chi vuoi che sia, di Davide Vigore e Riccardo Cannella (Palermo, 32’)
Motivazione: Il soggetto risulta particolarmente efficace perché grazie alla contrapposizione tra normalità e straordinarietà ci racconta: Massimo, la sua storia d’amore e come viene visto nel suo quartiere. Utilizzando la potenza narrativa e delle immagini viene affrontato il tema della ricerca dell’identità attraverso un personaggio che rifiuta di ingabbiarsi in un genere e in qualsiasi tipo di identità convenzionale.

Miglior colonna sonora
Blue Womb, di Laura Bianco e Hanna Thomschke (Milano – Germania, 11’)

Articolo precedente“La radiofrequenza è un probabile cancerogeno per l’uomo, a provarlo ci sono numerose ricerche scientifiche”
Prossimo articoloPapa Francesco arriva in piazza di Spagna a bordo di un’utilitaria

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here