Un’indagine giornalistica che non si ha da fare. Non ci sta il sindaco di Capoliveri, Ruggero Barbetti, che si entri nel suo Ufficio di primo cittadino e si curiosi fra le “sue” carte, specialmente quelle che riguardano la Gestione associata del Turismo dell’Isola d’Elba. E lancia anatemi contro il giornalista del quotidiano livornese “Il Tirreno”, reo di aver avuto l’ardire di ficcare il naso nelle cartelle. Cui prodest? direbbero i Latini. Chi lo ha mandato?, risponderebbero invece i volgari. Dietro a questa impietosa analisi condotta dal quotidiano che riguarda come sono stati spesi i soldi della tassa di sbarco che ogni ospite elbano depone alle agenzie marittime (si parla di un ammontare di 950mila euro) e che comunque dovrebbe essere rendicontata, visto che sono risorse pubbliche, c’è una costruzione macchinosa un disegno politico che mirerebbe (secondo l’analisi del primo cittadino capoliverese) a inquinare l’immagine stessa del sindaco elbano proprio adesso che si sta preparando alle elezioni regionali. Risultato finale? Il tanto vituperato giornalista del “Tirreno” ha conquistato le simpatie dei lettori elbani e dei suoi colleghi. Invece il sindaco di Capoliveri… sarebbe stato meglio che avesse taciuto o che avesse spiegato certi passaggi, certi incarichi ‘ad personam’ o altri compensi retribuiti, invece di gridare al “complotto piombinese”.