Per rendersi conto di quanto non vi sia armonia tra il Governo Renzi e le normative “fai da te” di regioni e comuni, basta una semplice occhiata alla vicenda della gara per la riorganizzazione delle sale scommesse. Quasi 4 mila punti gioco sono a rischio in vista del bando di assegnazione previsto dalla Stabilità 2016. Puglia, Toscana, Lombardia e Liguria sono le regioni nelle quali il bando di gara potrebbe sortire un nulla di fatto, se letto in controluce con la normativa locale, che prevede regole stringenti per le sale, in particolare sul tema delle distanze minime dai luoghi sensibili, quali scuole, chiese o ospedali. E il Grande Pasticcio non finisce qui. Sull’esempio delle quattro realtà (Puglia, Toscana, Lombardia, Liguria) a tutta rigidità normativa, potrebbe arrivare a breve l’effetto emulazione in altre regioni, con un giro di vite diffuso un po’ in tutto il Paese. Uno scenario che rischia di spazzare via il 50% dell’attuale rete legale sul territorio, con un’impennata percentuale nelle realtà comunali. Normative regionali simili sono state approvate o in via di approvazione in Piemonte, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, misure più blande sono state introdotte in Sicilia, mentre Emilia Romagna e Lazio di fatto hanno demandato ai Comuni il compito di regolamentare le distanze dei punti gioco dai luoghi sensibili.