“Mi hanno strappato dalle mani il giubbotto di salvataggio, ho spaccato un vetro e sono riuscita a prenderne uno per bambini, mi spingevano, sono caduta due, tre volte. Ho visto la morte”. E’ la testimonianza di una passeggera della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata la notte di 4 anni fa davanti alle coste dell’isola del Giglio. All’alba del 14 gennaio il molo di Porto Santo Stefano si trasformo’ in un centro di accoglienza per i superstiti. Stremate da una notte di terrore, avvolte nelle coperte, con gli occhi golfi di pianto, centinaia di persone raccontavano i momenti del naufragio, l’impatto con gli scogli, il blackout, il suono assordante delle sirene, la corsa disperata verso le scialuppe di salvataggio.