Donald Trump è il 45° presidente Usa. Se c’è un indicatore di mercato che più di ogni altro riassume l’impatto di un ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca, questo non è il crollo dei futures di Wall Street di circa il 5%. Non è neppure il crollo del dollaro del 2,6% dello yen, in attesa che qualcosa del genere accada sull’euro nelle prossime ore. Né è la caduta del peso messicano di quasi il 10% sul biglietto verde, nel timore che il prossimo presidente degli Stati Uniti alzi un muro commerciale e non solo fisico alla frontiera Sud della nazione. “E’ la fuga – scrive oggi il Corriere.it – verso la «qualità» con la caduta dei rendimenti dei titoli di stato americani. Questa risposta dettata dalla paura potrebbe non durare per sempre. Alcuni investitori si preparano a un impatto di una presidenza Trump tale da trasformare il panorama dei mercati e dell’economia reale in profondità”.