Londra – Questa volta parliamo di due argomenti che sembrano connessi con l’omicidio della giovane Yara.
Abbiamo sempre piu’ la convinzione che Yara sia stata vittima di un rito satanico dalla caratteristiche sadiche e che sia stata “trattenuta” in un luogo angusto, sotterraneo, fatiscente. Magari a pochi metri dalla sua abitazione.
E siamo convinti, pur non avendo ancora le prove, che questo delitto sia stato filmato o almeno ci siano delle immagini che ritraggono la “Passione” di Yara.
Nel nostro peregrinare h24 sul web alla ricerca di indizi, commenti o suggerimenti ci siamo imbattutti in un film, tratto da una storia vera, che e’ molto simile alla storia del delitto, molto simile.
E’ un film del 2008, diretto da Rob Schmidt ispirato agli omicidi mai risoltisi del cosiddetto “Alphabet Killer” avvenuti negli Usa tra il 1971 e il 1973.
Le vittime che furono ricollegate con sicurezza allo stesso omicida furono:
- Carmen Colon, un’undicenne scomparsa il 16 novembre 1971 e ritrovata morta 2 giorni.
- Wanda Walkowicz, un’undicenne scomparsa il 2 aprile 1973 ritrovata deceduta il giorno seguente
- Michelle Maenza una ragazza di 10 anni scomparsa il 26 novembre 1973 e ritrovata due giorni dopo.
Vi consiglio di vedere il film sino alla fine (lo troverete in fondo all’articolo), e poi esprimere un giudizio sul primo argomento che vi abbiamo presentato in questa “puntata” dell’inchiesta.
Ora passiamo ad esamniare il secondo argomento.
Vi ricordate quando parlammo del numero 26?
Ebbene questo numero ritorna alla ribalta per un recente omicidio avvenuto nella notte tra il 26 (venerdi’) ed il 27 (sabato) agosto a pochi chilometri da Brembate di Sopra.
Il marito continua a ribadire la propria versione dei fatti: dopo essere uscito a bagnare le piante, avrebbe trovato la moglie a terra in cucina in un lago di sangue, già priva di vita.
Secondo il marito a colpirla mortalmente con un taglio alla gola sarebbe stato un uomo incappucciato, che si sarebbe introdotto in casa e avrebbe frugato in alcuni cassetti, per poi fuggire proprio dopo averlo visto rientrare.
Il marito e’ un ex ferroviere.
E se il marito e sua moglie avessero in passato frequentato Giuseppe Guerinoni, magari in qualche cena del dopolavoro ferroviario?
Se la risposta fosse positiva potrebbero aprirsi nuovi scenari.
Agli inquirenti, di cui nutriamo la massima stima, auguriamo buon lavoro.
Riccardo Cacelli
(continua)
ECCO IL FILM… PER ESPRIMERE COMMENTI E’ DOVEROSO GUARDARLO SINO ALLA FINE
L’assassino di Yara c’è, si chiama Massimo Bossetti.